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Il caldo luglio nei Balcani: il ruolo della Croce Rossa tra emergenza coronavirus e processi di riconciliazione
Oltre ottomila morti, mille persone ancora disperse e nove nuove vittime identificate. Non sono i numeri dell’ennesimo bollettino Covid-19, a cui siamo tristemente abituati, ma quelli delle migliaia di persone vittime del genocidio di Srebrenica, avvenuto nella città bosniaca nel luglio del 1995, una delle peggiori pagine della storia europea dal secondo dopo guerra ad oggi.