Covid-19: potenziate le attività della CRI. In campo migliaia di volontari e nuovi mezzi

 

Uomini, mezzi e formazione. Sono gli ingredienti fondamentali della risposta della Croce Rossa Italiana all’allerta sul nuovo coronavirus. Prevenzione è la parola chiave con gli oltre 3.000 volontari CRI che, da quasi un mese, sono presenti negli aeroporti e nei porti italiani per le procedure di controllo della temperatura corporea dei viaggiatori in ingresso in Italia, così come disposto dal Commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli, nell’ambito delle iniziative intraprese dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Continua intanto anche l’attività del Reparto di Sanità Pubblica, in collaborazione con il Ministero della Salute, per i trasporti sui mezzi in alto biocontenimento, quando necessario.

 

Materiali e mezzi

Intanto la CRI si è dotata di quattro nuove ambulanze, dieci barelle ad alto-biocontenimento, 50mila mascherine FFP3 e FFP2 (quelle a più alta protezione) e 10.000 kit per l’equipaggiamento ad alto bio-contenimento di volontari e operatori CRI. Priorità massima è stata data alle Regioni del Nord, Lombardia in primis, che hanno già ricevuto tutti i nuovi materiali. Seguirà una distribuzione strategica in tutte le altre zone d’Italia.

 La formazione

Gestire l’allerta richiede capacità e preparazione. Per questo sono stati già attivati nuovi corsi di alta formazione per operatori RSP (Reparto Sanità Pubblica) per il Nord, il Centro e il Sud Italia a cui si aggiungono il costante e capillare aggiornamento dei Comitati CRI sul territorio sui corretti comportamenti da tenere durante le attività e soprattutto un percorso formativo sull’utilizzo dei dispositivi di protezione personale (DPI) che verrà ulteriormente potenziato nei prossimi giorni.

 
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