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Migranti: la Croce Rossa Italiana è intervenuta in Sicilia e in Puglia durante le operazioni di sbarco avvenute nelle ultime ore

Non si ferma il lavoro di assistenza e accoglienza della Croce Rossa Italiana durante gli sbarchi di migranti, tratti in salvo dalle unità navali della Marina Militare nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Nella mattinata del 29 agosto la Croce Rossa è intervenuta a Palermo, dove al Molo Puntone è giunta la nave Sirio della Marina con 221 migranti siriani, tra cui 72 minori, soccorsi nello Stretto di Sicilia.

Medio Oriente in fiamme: 12 milioni di persone in fuga dai conflitti, oltre 200.000 morti. AGIRE e Croce Rossa Italiana lanciano un appello di raccolta fondi per portare soccorsi alle popolazioni civili di Gaza, Iraq e Siria

L’estate che stiamo per lasciarci alle spalle sarà forse ricordata come una delle più sanguinose e cruente, in particolar modo per i conflitti e le crisi umanitarie che stanno attraversando il Medio Oriente. A Gaza l’escalation di violenza nel conflitto tra Israele e Hamas ha causato una crisi umanitaria gravissima. Circa 1,8 milioni di persone non hanno adeguato accesso a cibo, acqua e cure mediche. Oltre 400 mila hanno lasciato le proprie case e hanno disperatamente bisogno di aiuto. La tregua raggiunta nelle ultime ore, se mantenuta, permetterà agli operatori umanitari di ampliare i programmi di assistenza già in corso, che sotto le bombe procedevano a organico e mezzi ridotti per problemi di accesso e sicurezza.

Iraq, continua l’attività della Croce Rossa Italiana a Sumel. Con l’arrivo del freddo aumenteranno le necessità primarie per centinaia di migliaia di profughi

“Nella zona di Dohuk le temperature sono già notevolmente scese e quindi stanno aumentando le necessità primarie dei profughi. Anche le richieste di tipo sanitario, infatti, stanno crescendo. Ben presto, poi, per consentire la riapertura delle scuole, circa 160mila persone saranno trasferite dagli edifici scolastici dove hanno trovato provvisoriamente riparo, in 16 diversi campi di accoglienza nell’area di Dohuk. Nelle prossime settimane tutto questo comporterà l’intensificarsi delle attività umanitarie: per far fronte alla stagione fredda c’è bisogno di coperte, materassi, vestiti, soprattutto per i bambini”. Così Ignazio Schintu, team leader della missione di Croce Rossa Italiana a Sumel, spiega come nel giro di poco tempo potrebbe cambiare lo scenario d’intervento per assistere migliaia di sfollati nella zona, dove la CRI continua a distribuire migliaia di pasti al giorno nelle aree di Sumel e di Khanke.

Lampedusa, un anno dopo. Il ricordo delle 368 vittime del naufragio, fra commozione e dignità. Rocca: “Non è più un’emergenza. Serve subito una risposta strutturata”.

Di Laura Bastianetto, Lampedusa – Amina (il nome è di fantasia) sta a cavalcioni, sulla motovedetta della Capitaneria di Porto. Il suo è un canto disperato che comincia fin dalla partenza dalla Stazione marittima fino a quel punto di mare dove un anno fa perse suo figlio. Mohammed (altro nome di fantasia) tiene un fazzoletto bianco in una mano. Le sue lacrime scorrono in silenzio. E’ dignitoso il suo pianto così come lo è il dolore di tutti i suoi compagni a bordo. Li chiamano i sopravvissuti. In macchina verso la stazione marittima mi raccontano delle loro nuove vite. Chi sta in Norvegia, chi in Svezia. Vanno a scuola e imparano la lingua. In Italia ci sarebbero rimasti, ma la prospettiva di un giaciglio di fortuna in una stazione qualsiasi non li ha invogliati. Come dar loro torto. Altri li chiamano eroi, ma loro rifiutano questa definizione. “Siamo solo esseri umani”. Appunto, esseri umani che non chiedono nulla se non una seconda possibilità.