Valorizzare la “clownerie” per abbattere le barriere con i vulnerabili

Foto del workshop Clownerie
I presenti hanno partecipato ad alcune attività “rompighiaccio” in cerchio

Il clown è una figura talvolta sottovalutata e presa poco seriamente per quanto riguarda le attività socio assistenziali verso i gruppi vulnerabili. E’ invece uno strumento fondamentale per superare la barriera tra i volontari della Croce Rossa e il collettivo vulnerabile. Per ovviare al problema del numero ristretto di volontari formati, il workshop ha rilevato la necessità di collaborare tra comitati vicini per organizzare e realizzare le attività. A prendere la parola è stato in prima battuta il presidente della federazione nazionale Clowndoctor (F.N.C) Mauro Canazza, che ha illustrato il ruolo che il clown può avere in grandi associazioni volontaristiche. Che attività si possono organizzare? Chi può farlo? Servono dei requisiti? Il clown è una figura formata e professionale: i corsi per questo sono molteplici, per esempio una formazione esterna di circa 200 ore, oppure dei corsi regionali, dei masters universitari. La realizzazione avviene in due step: un’area artistica in cui il volontario impara tutte le tecniche di pantomima, improvvisazione, magia e giocoleria, e un area psico socio-sanitaria per le competenze riguardanti gli aspetti della comunicazione, psicologia, igiene, normative ospedaliere e patologie nelle diverse fasce d’età. I requisiti sono essenzialmente predisposizione e buona volontà nel saper lavorare con le classi dei vulnerabili della società in un modo differente, ma sopratutto il riuscire a “scardinare” se stessi e i propri limiti.  Anche per quanto riguarda le attività, la scelta è molteplice: iniziando per esempio con feste in piazza si può decidere poi di lavorare in reparti ospedalieri di pediatria per quanto riguarda i bambini, oppure nelle Rsa dai più anziani o negli istituti dai disabili.Non serve l’eccesso, non basta far ridere l’interlocutore ma gli ingredienti fondamentali per un clown perfetto sono la semplicità, predisposizione, buona volontà, ma soprattutto bolle di sapone e palloncini!

  

Andrea GentaFoto di Clarissa Bernini

 File in formato PDF (122.34 KB)Cronoprogramma “Clownerie” (122.34 KB).File in formato PDF (1.93 MB)SL 3 – Case history Piemonte (1.93 MB).File in formato PDF (649.59 KB)SL 3 – Case history Toscana (649.59 KB)File in formato PDF (133.92 KB)Riepilogo workshop “Clownerie” (133.92 KB).

Categorie: GiovaniNews

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