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Oggi è venuto a mancare il 1° Capitano C.R.I. Renato Monari, nato il 22 giugno 1948. Entrato nelle fila del Corpo il 13 novembre 1980, dopo solo dieci giorni, partecipò alle attività di soccorso connesse al grave terremoto che il 23 novembre colpì la Campania e la Basilicata. Da allora, fino al ricollocamento in congedo per raggiunti limiti di età, di pochi mesi fa, ha preso parte in territorio nazionale a tutte le più impegnative operazioni di soccorso per pubbliche calamità che hanno colpito il nostro Paese e all’estero a diverse missioni umanitarie.

Quest’anno il calendario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, nel quadro delle commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, attraverso una selezione di foto d’archivio, offre una storica testimonianza di continuità storica ed operativa tra passato e presente.

 
Nel pomeriggio di venerdì 14 novembre, si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Soccorso umanitario ed evoluzione dell’arte sanitaria: Il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana dal 1866 ad oggi” presso il Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia, uno fra gli ospedali più antichi d’Europa.  L’esposizione, che ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati, è stata organizzata in partnership con la ASL Roma E, con Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria.

Prosegue senza interruzione il contributo del Corpo Militare della CRI alla Marina Militare nell’ambito dell’operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello Stretto di Sicilia, dovuto all’eccezionale afflusso di migranti.

Su richiesta della Marina Militare il Corpo Militare della CRI dal 21 giugno partecipa all’operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale denominata Mare Nostrum per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello Stretto di Sicilia, dovuto all’eccezionale afflusso di migranti.