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Emergenza migranti: le attività di accoglienza della Croce Rossa Italiana sul territorio nazionale

In Sicilia a Lampedusa la Croce Rossa Italiana (come ci comunica costantemente la Sala Operativa Nazionale CRI coordinata da Roberto Antonini) è presente con 15 volontari e operatori tra medici, infermieri, logisti, soccorritori con 6 mezzi a disposizione. La CRI garantisce h24 soccorso durante le operazioni di sbarco e assistenza sanitaria presso il Posto Medico Avanzato (PMA) allestito al molo Favarolo.

Emergenza migranti: nuovi sbarchi a Lampedusa. Le attività di accoglienza della Croce Rossa Italiana sul territorio nazionale

A Lampedusa domenica è stato soccorso a 15 miglia dall’isola un barcone con a bordo 231 persone, tra cui 18 donne e 9 bambini.  Fra i migranti c’erano anche 18 donne e 9 bambini. Altri 20 migranti sono sbarcati nel pomeriggio e 64 in serata. La Croce Rossa Italiana è impegnata nelle attività di soccorso con 17 volontari e operatori tra medici, infermieri, logisti, soccorritori e con 5 mezzi a disposizione. La CRI garantisce h24 soccorso sul molo commerciale durante le operazioni di sbarco e assistenza sanitaria presso il Posto Medico Avanzato (PMA) alla stazione marittima.

Emergenza migranti: continuano le attività di assistenza della Croce Rossa Italiana nei centri d’accoglienza. Nuovi trasferimenti da Lampedusa in Campania e Liguria

In Sicilia a Lampedusa la Croce Rossa Italiana è presente con 26 tra operatori e volontari con a disposizione 6 mezzi. Continuano le interviste da parte dei 2 volontari CRI e del delegato ICRC agli ospiti nell’ambito della sperimentazione del progetto dei ricongiungimenti familiari. In Liguria e in Campania continua l’arrivo di navi con a bordo migranti sbarcati nelle settimane scorse a Lampedusa e ai quali la CRI fornisce assistenza sanitaria e beni di prima necessità.

CICR: nel 2012 in almeno 22 paesi ci sono stati atti di violenza contro l’assistenza sanitaria

Ginevra – Un nuovo studio condotto dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), dal titolo “Violent Incidents Affecting Health Care” (Atti di violenza che coinvolgono l’assistenza sanitaria) rivela che nel 2012 si sono verificati almeno 921 episodi di violenza contro il personale sanitario, le infrastrutture e le persone ferite o malate. Lo studio condotto in 22 paesi anonimi interessati da conflitti armati sottolinea una tendenza preoccupante: assalti a personale sanitario, strutture e veicoli nei conflitti e altre emergenze lasciano milioni di persone in tutto il mondo senza cure proprio quando ne hanno più bisogno.

Diario dal Kenya – Ora conosciamo la situazione, c’è bisogno di tutti voi

di Tommaso Della Longa – Portavoce CRI

In volo tra Nairobi e Roma – Quando manca tutto, si riscopre il valore delle piccole cose. Una macchina. Il cellulare. Una strada asfaltata. Un bistrot. Un centro commerciale dove si può trovare di tutto. Per non parlare dell’acqua e della luce, come del frigorifero. Siamo partiti la mattina di mercoledì, volo Lodwar-Nairobi, con sosta a Kitale. L’aeroporto dello scalo di partenza è fatto di una lamiera a coprire un piccolo box con alcune panche. Il controllo dei bagagli e delle persone viene fatto a mano. Poi l’aereo e via, con il Turkana nel cuore e la fierezza di quelle persone che cercano cibo e acqua negli occhi. In quota, si vede chiaramente come l’acqua possa cambiare tutto nel giro di 45 minuti di volo: a Kitale c’è il verde, i pascoli, la vita, a Lodwar e dintorni sembra il deserto. E’ per questo che i progetti a lungo termine della Croce Rossa guardano alla costruzione di pozzi, irrigazione e infrastrutture. Ora il primo bisogno è il cibo e l’assistenza sanitaria, ma bisogna intervenire subito anche con uno sguardo ambizioso al futuro.