Crisi in Siria: la Federazione di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa lancia un nuovo appello per assistere oltre 6 milioni di persone

immagine
@Ibrahim Malla/IFRC

Ginevra / Beirut – A quasi tre anni dall’inizio della crisi in Siria, la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) sta incrementando il proprio sostegno per assistere oltre 6 milioni di persone. Per far fronte a questo necessario aumento e all’arrivo dell’inverno, la Federazione ha rivisto i suoi tre appelli di emergenza per la Siria, per i paesi confinanti (Iraq, Giordania e Libano) e per la Turchia, per un bilancio complessivo di 194 milioni di franchi svizzeri.In Siria L’elenco di necessità è sconcertante, con più di 100.000 persone uccise, almeno mezzo milione di feriti e milioni di sfollati interni e oltre i confini del paese. Ogni parte della vita siriana è stata colpita dalla violenza. In molte zone l’interruzione di servizi essenziali, come l’energia elettrica, l’approvvigionamento idrico e la raccolta dei rifiuti, ha aumentato la miseria. La distruzione degli ospedali e di altre strutture sanitarie, la carenza di vaccini e di farmaci per malattie acute e croniche, l’esplosione di malattie trasmissibili e la produzione ridotta di prodotti farmaceutici sono tra le maggiori preoccupazioni. Il conflitto, gli sfollati, l’indebolimento dell’economia, hanno lasciato molte persone dipendenti dal sostegno dei loro compagni siriani e dagli aiuti umanitari.”Le necessità umanitarie all’interno della Siria hanno raggiunto livelli senza precedenti e continuano ad aumentare, con milioni di sfollati al momento all’interno del paese”, ha detto Bekele Geleta, Segretario generale della Federazione. “Dopo 2 anni e mezzo di conflitto, la situazione umanitaria si è deteriorata continuamente. Si ritiene che in Siria almeno quattro milioni di persone abbiano bisogno di cibo e di assistenza, ma il personale della Mezzaluna Rossa che opera sul campo mi dice che questo dato è probabile che sia molto più elevato”. Con questa revisione dell’appello, la Federazione intende sostenere la Mezzaluna Rossa Siriana (SARC) nell’assistenza a 5,4 milioni di persone fino alla fine del 2014. La SARC rimane la principale agenzia umanitaria operativa in tutto il paese attraverso il suo network di 9.000 volontari formati ed attivi, e 200 dipendenti inviati in 14 Comitati e 77 sotto-Comitati.La Mezzaluna Rossa Siriana ha perso 32 tra volontari e operatori mentre svolgevano la loro attività; altri sono stati feriti, attaccati oppure sono stati trattenuti.Il bilancio totale per l’appello siriano, rivisto, ammonta a 106 milioni di franchi svizzeri, di cui circa il 35 per cento è stato coperto. Per il restante 65 per cento (69 milioni di franchi svizzeri) la FICR sta cercando aiuti in contanti, in beni o servizi. All’esterno della SiriaLa Federazione sta inoltre estendendo il proprio sostegno, attraverso il network di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, a un numero sempre crescente di donne siriane, uomini, ragazze e ragazzi in fuga dalla violenza nei paesi limitrofi. Se questa tendenza prosegue, il numero di rifugiati siriani può superare 3 milioni entro l’inizio del 2014.In Turchia, il numero di cittadini siriani registrati, che hanno trovato rifugio temporaneo, ha superato mezzo milione di persone. Di questi, oltre 200.000 vivono nei campi sotto la protezione temporanea del governo turco.Questo appello di emergenza rivisto, andrà incontro alle necessità relative all’emergenza umanitaria dei rifugiati siriani, e potrà anche fornire ulteriore assistenza per aiutare la popolazione ad affrontare le condizioni di un inverno duro. Il budget dell’appello è pari a 45,5 milioni di franchi svizzeri fino a giugno 2014.Anche per gli altri paesi vicini come la Giordania, l’Iraq e il Libano l’esigenza di supporto è in aumento.In Libano il numero dei rifugiati siriani registrati è aumentato sostanzialmente negli ultimi mesi. Alla fine di maggio 2013 erano 450.000 le persone fuggite in Libano e da ottobre questo numero è cresciuto a oltre 800.000. Ciò rappresenta anche un onere enorme per la già provata comunità ospitante. I rifugiati che risiedono nelle comunità ospitanti e negli insediamenti non ufficiali spesso vivono in condizioni precarie, con scarsi e inadeguati servizi igienici, che aumentano il rischio di malattie trasmissibili tra i più vulnerabili. La mancanza di mezzi di sussistenza, le tensioni tra le comunità e l’imminenza dell’inverno rappresentano alcuni dei principali rischi sia per i profughi siriani sia per la vulnerabilità delle famiglie libanesi.In Giordania l’afflusso di profughi sta continuando, anche se in misura ridotta rispetto all’inizio di quest’anno. Una valutazione della situazione corrente dei rifugiati in Giordania effettuata dalla Federazione ad agosto 2013 ha evidenziato le esigenze di una comunità ospitante vulnerabile, la cui capacità di far fronte ai bisogni è limitata dalla pressione esercitata dall’accoglienza di una enorme popolazione sfollata.

  

immagine
@Ibrahim Malla/IFRC

Il Cash Transfer Programming (CTP) ha dimostrato di essere un’efficace risposta ai bisogni dei molti rifugiati siriani vulnerabili e si raccomanda di mantenere questo tipo di approccio. Il CTP garantisce il trasferimento rapido e sicuro dei contanti assegnati ai beneficiari e dà anche dignità e flessibilità.In Iraq, in particolare nel Kurdistan iracheno, l’improvviso aumento del numero di siriani in cerca di aiuto sta allungando la capacità di risposta del governo, della comunità locale e degli altri stakeholders umanitari. Il campo di Domiz, che è già sovraffollato, non può più accogliere altri rifugiati. A Dohuk, quasi 100.000 rifugiati vivono in condizioni critiche a causa del sovraffollamento. Le necessità dei rifugiati siriani in Iraq sono enormi, soprattutto nelle aree di accoglienza, servono cibo, cure, acqua e servizi igienici, salute.Gli appelli di emergenza rivisti per questi tre paesi mira ad ottenere 43, 5 milioni di franchi svizzeri, con il 37 per cento già raccolto, in contanti, in beni e servizi a sostegno della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in Libano, Giordania e Iraq (compreso la Mezzaluna Rossa Palestinese in Libano) nell’assistenza di circa 291.880 persone – quasi 60.000 famiglie – (116.000 persone in Libano, 123.900 in Giordania e 51.980 in Iraq ) fino alla fine di giugno 2014.

  

          

Copy link
Powered by Social Snap