Migranti. 4mila arrivi negli ultimi giorni e tante storie dietro le cifre dell’accoglienza

La Croce Rossa Italiana ha assicurato assistenza e conforto senza soluzione di continuità.
Ad Augusta una donna proveniente dalla Sierra Leone ha raccontato agli operatori della Croce Rossa Italiana di aver perso il marito in Libia, ucciso davanti ai suoi occhi, e di essere stata sottoposta a continue violenze per più volte al giorno, per diverso tempo. “Ci ha rivelato che era incinta, al secondo mese, e ha perso il bimbo a causa delle violenze. Ci ha ringraziato per averla ascoltata e, indicando il nostro emblema, ci ha detto di sentirsi finalmente al sicuro”

Croce Rossa Italiana: a Reggio Calabria approda la Phoenix con 364 migranti a bordo

È approdata al porto di Reggio Calabria, stamattina, la nave Phoenix del Moas con a bordo il team post rescue della Croce Rossa Italiana.  È arrivata puntuale, come da programma, dopo aver soccorso mercoledì mattina 364 persone migranti che viaggiavano a bordo di gommoni sgonfi e fermi da ore in diversi punti del Mar Mediterraneo.
Più di 350 persone sono state portate in salvo. Tra di loro 59 donne e 64 minori, di cui solo 8 accompagnati. 

Mar Mediterraneo: partito il nuovo team post rescue della Croce Rossa a bordo del MOAS

È salpata ieri al tramonto, dal porto di Malta, la nave Phoenix del MOAS per una nuova missione umanitaria nel Mar Mediterraneo. A bordo dell’imbarcazione opera il nuovo team post rescue della Croce Rossa Italiana, composto dalla dottoressa Annalisa De Rosa, dalle infermiere Manuela Floriani e Sonia Iagnocco e dal team coordinator Eugenio Venturo. Si tratta della terza squadra medico-sanitaria CRI, impegnata nella cura e nell’assistenza sanitaria a persone migranti soccorse nel Mar Mediterraneo, che si alterna dall’inizio di giugno. Un’attività che la Croce Rossa Italiana ha voluto aggiungere, alla sua già capillare ed efficace attività di assistenza allo sbarco e nei centri di accoglienza, per allargare il suo intervento e per evitare un’ulteriore perdita di vite umane.

Salamat: è salvo. Messaggi in tutto il mondo per affermare il diritto di sapere

“È vivo e sta bene”. Un messaggio secco, a volte inaspettato, di sicuro accolto con gioia e felicità. È quel che in gergo si chiama Salamat, parola farsi che significa “salute”, e servizio di cui sono portatori Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR) quando comunicano alle famiglie in 190 paesi del mondo che il loro caro è vivo. Ne sono partiti a centinaia di questi messaggi da fine maggio da ogni paese, dopo i recenti sbarchi e in particolare a seguito dei tre naufragi avvenuti al largo delle coste libiche, per comunicare a zii, fratelli, padri e madri che il loro parente era arrivato in Italia.