Migranti: dodicimila nell'ultima settimana, Croce Rossa in prima linea in Sicilia, Puglia e Calabria

A volte è la guerra, altre volte, spesso, è la fame. Sono costretti a scappare, lasciandosi alle spalle quel poco che hanno, per andare in cerca di un domani migliore.

 Salvataggio migranti dal 21 ottobre operatori Croce Rossa impegnati senza sosta sui moli di Sicilia Puglia e Calabria nella missione congiunta CRI Moas. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana 

Partono senza nulla e arrivano con meno, dopo un lungo ed estenuante viaggio attraverso il Mediterraneo, quel mare che fino ad oggi ne ha inghiottiti quasi quattromila. A volte vengono considerati “numeri”, ma hanno un volto e un nome. Si portano dietro i racconti di un’esistenza complicata e il sorriso di chi ancora guarda al futuro con speranza.

 Un ragazzo migrante indica fiero la maglia della Croce Rossa che gli è stata appena regalata. Foto: Yara NardiUn uomo prega a occhi chiusi - Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana 

Ci sono Hadilou e sua nipote Bouchra, in viaggio con la Responder verso il porto di Brindisi. “Ci hanno salvato dopo una notte in acqua”, racconta l’uomo, preso a bordo con altri 350 migranti che erano stati soccorsi dalle navi Minden e OOC Jaguar. “Eravamo sul gommone, ma ad un certo punto ci siamo persi ed è iniziata ad entrare acqua. Ho sentito mia nipote piangere. Mentre cercavo di raggiungerla, mi sono accorto di aver calpestato una persona. Era mia sorella. Era distesa sul fondo del gommone ed era morta”.

 Tra tanti volti brilla il sorriso felice di un ragazzo. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana Ragazzi avvolti nelle coperte termiche, i volti stanchi, ma sono salvi. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa ItalianaMigranti attendono il completamento delle operazioni di sbarco. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana 

E poi Fatima arrivata dalla Libia. Ha partorito in strada, a Sabrata, il giorno prima di salire sul gommone: “E’ da quel giorno che non ho notizie di mio marito. Non so se sia salito su un altro barcone né se sia ancora vivo”. La donna è stata soccorsa il 20 ottobre scorso dal team della nave Responder della missione congiunta Croce Rossa e MOAS, in collaborazione con la Federazione Internazionale Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

 Un donna con una bambina in braccio percorre il pontile che la porterà sulla terra ferma. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa ItalianaOperatori Croce Rossa visitano i migranti appena sbarcati dalla nave Responder di Moas Foto: Yara Nardi - Croce Rossa ItalianaMigranti lasciano la nave Responder. Sono finalmente salvi. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana 

Dal 21 ottobre, operatori e volontari della Croce Rossa Italiana sono stati impegnati, senza soluzione di continuità, sui moli di Sicilia, Puglia e Calabria,fornendo assistenza sanitaria, cibo, acqua, e coperte termiche ai migranti che sbarcano e raccogliendo le prime informazioni utili per attivare il servizio di Restoring Family Link, finalizzato alla riunificazione di familiari involontariamente separati durante i soccorsi in mare.

 Migranti cantano felici al termine del lungo viaggio che li ha portati in Italia. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa ItalianaRagazzi migranti festeggiano la fine del lungo viaggio che li ha portati in Italia. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa ItalianaSorridono i ragazzi migranti appena salvati da CRI e Moas. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana 

Dall’inizio del 2016 sono oltre 159.000 le persone sbarcate sulle coste italiane, più di dodicimila solo in questa settimana: il 13% in più rispetto alle cifre fatte registrare al termine dello scorso anno.

 Sono volti sorridenti e grati quelli dei migranti soccorsi da CRI e Moas. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana I migranti soccorsi da CRI e Moas attendono di raggiungere la terra ferma. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa ItalianaUna donna scende dalla nave Responder di Moas. Foto: Yara Nardi - Croce Rossa Italiana 

Sono soprattutto persone provenienti da Paesi africania sbarcare in Italia. Le provenienze più rappresentative sono Nigeria (20%) ed Eritrea (12%), seguiti da Guinea, Gambia, Sudan e Costa d’avorio. La maggior parte di questi sono uomini con una fetta considerevole di minori non accompagnati.

 

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