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Benvenuti a nord est, frontiera d’Europa che parla pashtu e urdu

di Laura Bastianetto – Possono essere due le reazioni alla paura: nascondersi o scappare. Da un terremoto e da una guerra si scappa più o meno per la stessa ragione: evitare di morire sotto le “macerie”, con una differenza. Di fronte alle prime si resta inermi, ma le seconde dovrebbero essere fermate. Qui, tra le montagne col chino bianco, residuo della scarsa neve fioccata durante l’inverno, a distanza di 40 anni convivono entrambe le categorie di persone che sono fuggite.

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