Oggi, 6 agosto, cade l’80° anniversario del bombardamento su Hiroshima, che provocò circa 140.000 vittime e la distruzione di oltre metà della città. Fra tre giorni, il 9 agosto, ricorrerà anche l’anniversario del bombardamento di Nagasaki, che uccise circa 74.000 persone e rase al suolo un’area di 6 km quadrati. Le conseguenze di questi bombardamenti furono nefaste e si protraggono ancora oggi, a causa degli effetti a lungo termine dell’esposizione alle radiazioni derivanti dalle esplosioni nucleari.
Nonostante ciò, a distanza di anni da questi tragici avvenimenti, il rischio che si verifichi una detonazione nucleare intenzionale o accidentale è più alto che mai. Quanto accade nei nostri giorni lascia infatti presagire un preoccupante allontanamento dall’obiettivo del disarmo nucleare. Impegni internazionali di lunga data in materia di non proliferazione, riduzione ed eliminazione delle armi nucleari, sanciti anche nel Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari (TNP) del 1968, sono a rischio perché queste armi stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nelle politiche e dottrine di sicurezza di diversi Paesi. Si assiste infatti con allarmante preoccupazione ad una crescente corsa agli armamenti da parte delle maggiori Potenze nucleari ma anche all’emergente possibilità che altri Stati sviluppino i propri arsenali nucleari.

“Gli Stati si trovano oggi ad affrontare sfide complesse in materia di sicurezza. Ciò nonostante, è necessario che si impegnino, senza riserve, a contrastare la proliferazione di armi nucleari e giungere alla loro completa eliminazione”, dichiara il Presidente Nazionale della CRI, Rosario Valastro. “L’uso di queste armi, oltre a causare morti e feriti, genera pensanti conseguenze a lungo termine sulla popolazione, mette in serio pericolo interi sistemi sanitari, provoca danni all’ambiente e instabilità socio-economica”.
Sin da quando la Croce Rossa Giapponese e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno assistito agli effetti devastanti dell’impiego di queste armi ad Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945, il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nel suo complesso ha chiesto la loro proibizione ed eliminazione.

“Abbiamo ripetutamente affermato che non esiste una risposta umanitaria adeguata all’uso delle armi nucleari e che è altamente improbabile che queste possano mai essere utilizzate in conformità con il Diritto internazionale umanitario”, aggiunge il Presidente Nazionale della CRI. “Quello che è successo ad Hiroshima e Nagasaki non può e non deve accadere di nuovo. Proteggiamo la nostra Umanità”.
È anche grazie al costante impegno del Movimento Internazionale, infatti, che il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) – primo strumento internazionale ad aver stabilito un divieto inequivocabile all’uso e ai test di queste armi – è entrato in vigore nel 2021.
La Croce Rossa Italiana (CRI) è impegnata in prima linea sul tema del disarmo nucleare, nell’ambito della sua campagna di advocacy “Nuclear Experience”. Per un approfondimento sulla storia della bomba atomica, gli avvenimenti che hanno portato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki e le loro conseguenze nefaste, ascolta qui la prima puntata del podcast “Nuclear Experience” e leggi qui il relativo contributo al blog della campagna.
