Non è vero che solo i giovani possono donare gli organi e neppure che possano essere donati solo cuore, reni e fegato. Queste alcune delle fake news riscontrate sul web e sui social e smentite dall’Osservatorio Vera Salute realizzato dalla Croce Rossa Italiana insieme all’agenzia “The Fool” nel mese di aprile, in cui ricade la Giornata Nazionale della Donazione di Organi e Tessuti.

L’analisi dell’Osservatorio riguarda 4mila conversazioni digitali – rilevate dal 2019 ad oggi – riguardanti informazioni errate o casi di disinformazione sulla donazione di organi e tessuti. A fare da principali vettori per la circolazione delle fake news sono soprattutto social media come Facebook e X (Twitter).

Ma vediamo quali sono le notizie false più diffuse nella rete su queste tematiche.

Innanzitutto non è vero che essere facoltosi o avere conoscenze siano prerogative per l’assegnazione di organi, una dinamica che segue criteri medici imparziali che non includono lo status socio-economico o le relazioni personali.

È falso anche che solamente le persone perfettamente sane possano donare gli organi. L’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifiche indagini individuali.

Non è vero neanche che solo i giovani possano essere dei donatori. Non esistono dei limiti di età per la donazione di organi.

Nel 2021 sono stati 188 i donatori di organi ultraottantenni, il 13,6% del totale, ai quali si sono aggiunti 461 donatori deceduti tra i 65 e i 79 anni (fonte Ministero della Salute).

Del tutto infondata, inoltre, la convinzione secondo cui chi dona gli organi non possa avere un funerale. Gli organi e i tessuti sono prelevati nel rispetto del defunto. Dopo la donazione, il corpo viene riconsegnato alla famiglia per le procedure relative alla sepoltura.

Falso anche che si possano donare solo cuore, fegato e reni. Oltre a questi organi è infatti possibile prelevare anche pancreas, polmoni e intestino, nonché tessuti sono pelle, cornee e molto altro.

Tra le fake news più pericolose c’è quella per cui se si firma il modulo all’anagrafe si accetta il concetto di “morte cerebrale” a cuore battente. La normativa italiana tutela in maniera molto chiara la figura del donatore, a partire dal pieno rispetto della volontà registrata o espressa in vita secondo le modalità vigenti. Nel caso in cui la persona non abbia rilasciato una dichiarazione in merito, la donazione di organi e tessuti potrà avvenire solo se i familiari aventi diritto non si opporranno.

Non è vero poi che si possa donare un rene solo a un consanguineo. Oggi chiunque che sia legalmente idoneo può donare un rene. Fra i donatori più comuni ci sono genitori, fratelli e sorelle e coniugi. È opportuno, invece, che entrambi, donatore e ricevente, siano compatibili, quindi avere un gruppo sanguigno compatibile e tessuti simili, prerogativa che riduce il rischio di rigetto.

L’ultima fake news riscontrata dall’Osservatorio è che i donatori siano ancora vivi quando i loro organi vengono prelevati. Assolutamente falso. Il prelievo avviene, nel caso in cui la persona abbia espresso il proprio consenso (o i familiari aventi diritto non si oppongano), solo in seguito all’accertamento di morte cerebrale o cardiaca, e secondo criteri medici rigorosi.

Per approfondire visita la landing page del progetto “Progetto Vera Salute – Fake news: non fatevi contagiare” dedicata alla donazione di organi e tessuti:
https://cri.it/verasalute-donazione-organi-e-tessuti
                                                                                                                                 

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