1. SE SEI RICCO O HAI CONOSCENZE RICEVERAI GLI ORGANI PRIMA DI ALTRI
I tempi di attesa per il trapianto di un organo o di un tessuto dipendono, prevalentemente, dalla disponibilità di un donatore compatibile e, in secondo luogo, dall’idoneità clinica dei pazienti.
Le liste di attesa per i trapianti, in Italia, vengono gestite dal Centro nazionale (CNT) e regionale. Gli adulti possono iscriversi alla lista di attesa di un solo Centro (ovvero quello della propria Regione di residenza) o, per alcuni organi, alle liste di due Centri. In alcuni casi tuttavia, (se il numero di donazioni nella Regione di residenza è inferiore a 5 per milione di abitanti) i pazienti possono iscriversi anche in 3 liste di attesa. Per i bambini, invece, esiste una lista unica a livello nazionale1.
2. SOLO LE PERSONE PERFETTAMENTE SANE POSSONO DIVENTARE DONATORI DI ORGANI
Essere malato non impedisce la donazione. L’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifiche indagini. Vengono categoricamente esclusi da qualsiasi tipo di prelievo solo i pazienti con:
- positività contemporanea a epatite B e D;
- tumori maligni in atto (tranne alcune precise eccezioni);
- infezioni sistemiche sostenute da microrganismi per i quali non esistono opzioni terapeutiche praticabili;
- malattie da prioni accertate2.
Per quanto riguarda il prelievo da donatore positivo all’HIV, dal 2018 è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute, ufficializzando il protocollo che permette la donazione di organi da pazienti HIV positivi ad altri pazienti con infezione. Rimane il divieto di donazione tra donatore portatore di infezione e ricevente sano.
3. NON POSSO AVERE UN FUNERALE NORMALE SE DONO I MIEI ORGANI
Gli organi e i tessuti sono prelevati nel più grande rispetto del defunto. Dopo il prelievo, il corpo del defunto è a disposizione della famiglia per le procedure relative alla sepoltura3.
4. SOLO I GIOVANI POSSONO DONARE GLI ORGANI
Non esistono dei veri e propri limiti di età per la donazione di organi. Nel 2021 sono stati 188 i donatori di organi ultraottantenni, il 13,6% del totale, ai quali si sono aggiunti 461 donatori deceduti tra i 65 e i 79 anni: complessivamente quasi un donatore su due era over 654.
5. SOLO IL CUORE, I RENI E IL FEGATO POSSONO ESSERE DONATI
Gli organi che si possono prelevare sono i reni, il fegato, il cuore, il pancreas, i polmoni e l’intestino, mentre i tessuti sono le cornee, il tessuto osseo, le cartilagini, i tendini, la cute, le valvole cardiache, i vasi sanguigni5.
6. FIRMANDO IL MODULO ALL'ANAGRAFE ACCETTI IL CONCETTO DI “MORTE CEREBRALE” A CUORE BATTENTE
La normativa italiana tutela in maniera molto chiara la figura del donatore, a partire dal pieno rispetto della volontà registrata o espressa in vita secondo le modalità vigenti. Nel caso in cui la persona non abbia rilasciato una dichiarazione in merito, la donazione di organi e tessuti potrà avvenire solo se i familiari aventi diritto (nell’ordine: coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori) non si oppongano. Tra le principali garanzie previste dal nostro ordinamento si colloca la totale indipendenza tra il processo di accertamento di morte, condizione necessaria perché si possa eseguire il prelievo di organi e tessuti, e l’eventuale donazione. Inoltre, la Commissione di medici esperti che certifica la morte è indipendente da chi ha riscontrato lo stato di morte e diversa dall’équipe che eseguirà il prelievo e il trapianto. Questa Commissione, composta da un anestesista, un neurofisiopatologo e un medico legale, è convocata dalla Direzione Sanitaria della struttura ospedaliera presso cui la persona si trova.
7. POSSO DONARE UN RENE SOLO A UN CONSANGUINEO
Oggi chiunque che sia legalmente idoneo può donare un rene. I più comuni donatori oggi sono genitori, fratelli e sorelle e coniugi. Meno comuni sono zii, zie, nonni, figlie, figli, cugini, amici, compagni di lavoro. Entrambi, donatore e ricevente devono essere compatibili, quindi avere un gruppo sanguigno compatibile e tessuti simili, riducendo così il rischio di rigetto. Inoltre, se una coppia non è compatibile esiste una modalità chiamata “cross-over” in cui i donatori e i riceventi delle due diverse coppie si “incrociano” se biologicamente compatibili tra loro6.
8. I DONATORI DI ORGANI SONO VIVI QUANDO I LORO ORGANI VENGONO PRELEVATI
Solo in seguito all’accertamento di morte e nel caso in cui la persona abbia espresso il proprio consenso (o i familiari aventi diritto non si oppongano) si potrà procedere alla donazione di organi e tessuti. Secondo quanto indicato dalla Legge del 29 Dicembre 1993 n. 578 e dal Decreto Ministeriale dell’11 aprile 2008 n. 136, la morte, che coincide con la cessazione totale e irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo, può essere certificata con:
- criteri neurologici: per un periodo non inferiore alle 6 ore, si eseguono accurati accertamenti clinici e strumentali per stabilire la contemporanea presenza delle seguenti condizioni: stato di incoscienza, assenza di riflessi del tronco e di respiro spontaneo, silenzio elettrico cerebrale;
- criteri cardiaci: si esegue un elettrocardiogramma protratto per un periodo non inferiore ai 20 minuti. Questo è considerato il tempo di anossia, trascorso il quale si considera se vi è certamente una irreversibile perdita delle funzioni dell’encefalo e quindi la morte dell’individuo.