La portata della distruzione è immensa. Le città sono particolarmente colpite poiché case, scuole, ospedali, ponti e altre infrastrutture essenziali sono state danneggiate o distrutte.
A due anni dall’inizio dell’emergenza Ucraina, le conseguenze umanitarie sono ancora drammatiche. La Croce Rossa Italiana si è da subito mobilitata per supportare la popolazione colpita dal conflitto attivando la propria Unità di Crisi Nazionale. In totale, dall’inizio dell’emergenza, sono stati attivati 795 Operatori CRI, con oltre 250 mezzi, per oltre 2300 giorni di missione.
Nel 2023 l’attività è continuata, con una gradualità differente e considerando la gestione “a lungo termine” dei progetti in Ucraina (Cliniche Mobili e supporto agli Emergency Response Team) gestiti da un Delegato Internazionale basato a Kiev. Il progetto ‘Shelter’, che prevede la costruzione di alloggi per gli sfollati interni in Ucraina, ha visto in primis l’assegnazione della gara e la gestione delle fasi successive all’Unità Operativa Lavori e Facilities della CRI. L’impegno operativo è comunque risultato elevato con oltre 91 Volontari, 31 Operatori di Staff (tra cui 2 basati in permanenza presso la Base Operativa di Suceava), 25 mezzi e oltre 1375 giorni di missione.
Da Dicembre, inoltre, è stata strutturata una posizione integrata con la IFRC a Bucarest, dove la CRI fornisce un Disaster Management Expert, per supportare la Consorella Rumena nel rafforzare la capacità di risposta.
Supporto Logistico
Dall’inizio dell’emergenza sono state 84 le operazioni internazionali per la consegna di aiuti umanitari a Chernivtsi in Ucraina (di cui 43 partite dall’Italia). Complessivamente, circa 300 operatori CRI sono stati attivati dalla Sala Operativa Nazionale che, con l’ausilio di oltre 150 mezzi dispiegati nelle colonne mobili, hanno consegnato alla Croce Rossa dell’Ucraina oltre 3.500 tonnellate di beni umanitari (farmaci, materiale sanitario e derrate alimentari, oltre 390 generatori di corrente, veicoli da soccorso e da trasporto – 27 Ambulanze, 1 automedica, 1 gatto delle nevi, 1 camion -, 2 Kit chirurgici d’emergenza (TESK – forniti dal MAECI) e oltre 150 Ossigenatori).
Assistenza
La CRI ha garantito continuità delle attività di assistenza specializzata presso i centri di Marina di Massa, Trento, Settimo Torinese per le persone vulnerabili evacuate nel 2022 e, in alcuni casi, il supporto al loro rientro volontario in Ucraina.
La CRI sta, inoltre, partecipando attivamente nel fornire supporto psicosociale alle persone ucraine presenti in Italia grazie al progetto europeo ‘EU4Health’ che vede il coinvolgimento di 25 società nazionali partner e il coordinamento di IFRC.
Attività di rafforzamento del sistema di Protezione Civile ucraino
Grazie alla congiunzione delle attività di intervento d’emergenza e la messa in operazione del progetto ECHO “PPRD East 3”, sono stati raggiunti due elementi unici: la partecipazione allo sviluppo di un bollettino di criticità (Impact Based Forecast) comprendente l’Ucraina, la Moldova e alcuni territori dei Paesi limitrofi e la spinta all’integrazione tra SESU (Protezione Civile Ucraina) e Croce Rossa Ucraina.
La capacità nel rafforzamento dei Sistemi di Protezione Civile è uno degli elementi per i quali la IFRC e le Consorelle maggiormente contano sul supporto della Croce Rossa Italiana.
La spinta a operare con il SESU (Protezione Civile Ucraina) ha portato diversi vantaggi: la volontà del SESU a integrare maggiormente la Croce Rossa Ucraina nel Sistema d’Emergenza del Paese e operare maggiormente con la CRI per rafforzare la sua capacità operativa all’interno del Meccanismo Unionale di Protezione Civile.