In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, facciamo il punto sull’impegno della Croce Rossa Italiana che dal 1° giugno si sta occupando della gestione dell’Hotspot di Lampedusa e che, da sempre, è impegnata nel portare avanti operazioni di soccorso e accoglienza verso chiunque – rifugiati e migranti – in arrivo nel nostro Paese in cerca di una nuova speranza.
“Essere rifugiati non è una scelta di libertà, ma una costrizione a cui donne, uomini e bambini devono soggiacere per lasciare la propria terra. E questo è sempre doloroso. Ce lo insegna la Storia e ce lo racconta il presente”, dichiara il Presidente CRI Rosario Valastro.
“Abbandonare la propria terra, quella che ha le radici di se stessi e del proprio luogo, porta a cercare altrove ciò che si ama. Ed è questo il senso dell’amore che è dovuto a chi merita accoglienza, quell’amore che risiede nell’umanità delle braccia che sanno essere forti di speranza per chi, null’altro ha con sé se non il desiderio di essere libero.
La Croce Rossa gioca un ruolo fondamentale, un ruolo di approdo del voler essere patria non di identità uniche ma di quell’identità che è fatta di moltitudini, di sicurezza per la vita di chi nasce in un luogo e di chi, invece, ha la sola colpa di essere nato in posti dove manca la libertà, dove ci sono guerre, dove manca l’acqua, dove manca la vita.
Di questo è fatta la nostra identità, di essere persone che non hanno paura dell’altro. Buona giornata del rifugiato a chi è costretto al silenzio e a chi, invece, se ne fa portavoce”.