Più di 500 milioni di casi e circa 50 milioni di morti: questo è stato il bilancio dell’“influenza spagnola”, peggiore anche della famosissima peste nera del XIV secolo. Gran parte della popolazione europea e mondiale, nel periodo 1918-1920, si ammalò a causa di questa nuova pandemia influenzale, il cui ricordo può insegnarci molto ancora oggi, in un momento storico in cui tutto il mondo è alle prese con il Covid-19, un virus differente ma altrettanto contagioso e pericoloso. “L’Epidemia Spagnola di inizio secolo e le attività messe in campo dalla CRI e dalle altre società consorelle” è il titolo del ciclo di conferenze virtuali, volute dalla “Commissione didattica di storia della Croce Rossa Italiana”, al via lunedì 31 agosto, alle ore 21.00, su Google Meet.

Il ciclo di incontri virtuali
I lavori partiranno con una prima conferenza presieduta dal Prof. Giuseppe Parlato, dal titolo: “Il quadro storico internazionale ai tempi dell’epidemia Spagnola”. Seguirà, il 7 settembre alle ore 21.00, la seconda conferenza tenuta dal Dott. Filippo Lombardi, intitolata “L’ influenza spagnola: storia ed evoluzione di una epidemia” ed “Il tributo delle Crocerossine: Maria Cozzi e le altre cadute”. Chiuderà il ciclo, il 14 settembre alle ore 21, il Prof. Fabio Bertini, con l’ultima conferenza dal titolo “L’influenza spagnola nel dibattito parlamentare e sulla grande stampa”.

I quesiti attuali più che mai
Quali sono state le risposte di politici, economisti e medici durante la precedente pandemia? Come si è risollevato il mondo dopo una devastante guerra, unita agli effetti di un virus senza precedenti? Ma, soprattutto, cosa può insegnarci la storia del passato? L’iniziativa promossa dalla Croce Rossa Italiana cercherà di dare una risposta a questi interrogativi attuali più che mai.

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