Genova. Rocca: “A due anni di distanza da crollo Ponte Morandi, volontari CRI ancora vicini ai familiari delle vittime e al tessuto sociale della città”

 
 

Rimane il ricordo di quei giorni di dolore, del lavoro incessante e dell’aiuto senza sosta. Ma si apre anche lo spazio per una nuova fase, carica di significato, ora più che mai. La mattina del 14 agosto di due anni fa, la pila 9 del Ponte Morandi di Genova crolla, aprendo una ferita profonda nel cuore della città e sulla pelle stessa del Paese. Una tragedia in cui perdono la vita 43 persone e in cui si contano oltre 500 sfollati: sono gli abitanti delle palazzine in prossimità del ponte, devastate dallo schianto con i blocchi di asfalto e cemento precipitati dal viadotto che sormontava il fiume Polcevera. 

Il nuovo ponte
A due anni di distanza, sulle ceneri di quella struttura, lo scorso 3 agosto viene inaugurato il nuovo ponte, il “Genova San Giorgio”, costruito in tempi record dopo il crollo. Un nuovo inizio, un simbolo di ripartenza. Nemmeno questo, tuttavia, esaurisce un legame ormai indissolubile tra la nostra Associazione e la città di Genova, ribadito anche in occasione della Giornata Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa lo scorso 8 maggio, quando i piloni del cantiere del nuovo ponte si sono illuminati di rosso per una notte. 

Le attività della CRI dopo il crollo
Un ringraziamento per le centinaia di volontari CRI che immediatamente dopo la tragedia sono intervenuti, lavorando senza sosta per giorni, cercando di salvare vite e garantire aiuti essenziali. Come per i quasi 50 operatori SMTS (Soccorso con Mezzi e Tecniche Speciali) impegnati per oltre 26 ore consecutive nella ricerca dei dispersi tra le macerie, i 15 SEP (operatori del supporto psicosociale) vicini ai parenti delle vittime, a chi ha vissuto giorni con il cuore in gola in attesa di notizie dei propri cari, a chi aveva visto la casa di tutta la vita trasformarsi in un cumulo di mattoni. O ancora per gli uomini e le donne del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie che hanno dovuto farsi carico delle attività di riconoscimento e ricomposizione delle salme, supportando i familiari. Ancora, per le decine di operatori che in tempi record hanno allestito il cosiddetto “Campo Ikea” che ha dato ristoro e supporto ai soccorritori, diventando presto un punto di riferimento e in cui sono stati garantiti oltre 1.300 pasti in 8 giorni. 

La nascita di legami indissolubili
Un lavoro che, da quel momento, non si è mai veramente concluso e che ha visto nascere legami profondi tra i volontari della CRI e le persone che hanno incontrato nella loro strada. E che oggi a distanza di due anni dalla tragedia necessariamente vive un nuovo, simbolico, capitolo.

Le parole del Presidente Francesco Rocca
“Il nostro cuore, oggi più che mai, è a Genova. Una nuova opera ricuce simbolicamente – sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana – la tragica ferita aperta ormai nell’agosto di due anni fa. Non compensa la perdita, non attenua il dolore. Tuttavia, regala speranza a una città colpita duramente, ma mai annientata. Ricordo bene la sofferenza tangibile delle prime ore che ho toccato con mano, volendo essere accanto ai nostri soccorritori. E li ringrazio ancora per quello straordinario lavoro che sono riusciti a fare, pur toccati direttamente da una sciagura che squarciava la loro terra e stravolgeva direttamente la loro quotidianità. Eppure il loro impegno ha svelato, una volta di più, quello che c’è dietro un volontario della Croce Rossa: una missione umanitaria illuminata e guidata da Principi intoccabili e inviolabili, persino quando il soccorso avviene nel contesto di un qualcosa che tocca molto da vicino. Le nostre donne e i nostri uomini sono simbolici costruttori di ponti, contro i troppi costruttori di muri. Proprio in occasione del secondo anniversario dal crollo del Ponte Morandi, mi auguro che quest’opera possa davvero segnare un nuovo inizio per Genova e per tutti i liguri. Certo che le nostre volontarie e i nostri volontari continueranno ad essere accanto a chi, due anni fa, ha trovato conforto grazie al loro operato, alla loro presenza, alla loro umanità”.

Categorie: News

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