Lei in quarantena, lui in ospedale. I volontari CRI di Piacenza consegnano l’ultima lettera d’amore

Un frammento di Umanità nei giorni più difficili dell’emergenza. Al centralino del servizio di consegna farmaci a domicilio del Comitato CRI Piacenza, impegnato fin dalle prime ore a supporto della popolazione, arriva una richiesta particolare. E’ un’anziana signora in quarantena che con voce tremante chiede di consegnare una ‘medicina’ al marito, positivo al Covid-19 e ricoverato in ospedale. Sa che la sua richiesta è particolare ma vorrebbe ricreare per l’ultima volta un legame con il suo compagno di vita, anche solo attraverso i volontari della Croce Rossa. “La ‘medicina’ era in realtà una lettera – racconta Giuseppe Colla, volontario CRI Piacenza impegnato in queste ore nella consegna farmaci e spesa – una busta chiusa in cui era scritto a mano solo il destinatario: nome, cognome, data di nascita del marito e l’ospedale in cui era ricoverato. Era sigillata ma si sentiva che dentro c’erano tanti fogli, l’ultimo saluto dopo una vita insieme”. Quando Giuseppe ha suonato il campanello, la signora ha lasciato la lettera nell’ascensore. Lui e un’altra volontaria CRI l’hanno quindi recapitata in ospedale.
“Non abbiamo avuto alcun contatto, se non quello telefonico – continua Giuseppe –  tuttavia ho sentito in questo trasporto veramente qualcosa che non saprei spiegare. Quella signora ci ha affidato una parte di sé, il suo amore, la sua vita, il suo ultimo saluto al marito che probabilmente non avrebbe mai più rivisto”. Per Croce Rossa “Il Tempo della Gentilezza” è anche questo: piccoli grandi gesti a favore delle persone più vulnerabili per alleviare la sofferenza grazie all’instancabile impegno di migliaia di volontari che in tutta Italia stanno assistendo la popolazione.

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