Questo non è un Ferragosto come gli altri

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Questo non è un Ferragosto come gli altri. Ieri, in tarda mattinata, l’Italia ha vissuto uno di quei momenti che rimarranno impressi nella coscienza collettiva e nella Storia del Paese: il crollo del viadotto Morandi, a Genova. Abbiamo seguito minuto per minuto, attoniti, le notizie che arrivavano dal capoluogo ligure. Immagini indimenticabili di una frattura insanabile. Incredulità e shock prima, dolore e rabbia poi. Unica “luce”, tra le immagini proposte senza sosta di quell’orrore apocalittico sotto una pioggia battente, invernale e fuori contesto, quella dei soccorritori: una macchina che si è attivata con estrema efficienza e che ci ha riportato, pur con tutto il dolore esploso dentro, a una dimensione Umana.

Le condoglianze alle famiglie delle vittime
A nome di tutta la Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale, innanzitutto voglio esprimere le condoglianze più sentite e la nostra completa solidarietà alle famiglie delle vittime di Genova. L’Italia intera ne è consapevole e inorridisce: sopra quel ponte potevamo esserci tutti.

 
 
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I volontari della Croce Rossa Italiana
Ci tengo poi a ringraziare, da parte di tutto il Movimento, i nostri uomini e le nostre donne della Liguria, le squadre SMTS (Soccorso con Mezzi e Tecniche Speciali), quelle Sep (Squadre di supporto per l’emergenza psicosociale), i soccorritori in ambulanza immediatamente operativi in uno scenario delicato e pericoloso. Ma anche a chi ha lavorato “dietro le quinte”, affinché la macchina dei soccorsi funzionasse. Un plauso e una completa vicinanza a loro che, senza sosta, lavorano anche oggi in condizioni difficilissime.

 
 
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Gli auguri di oggi hanno il sapore della speranza
Ringrazio, poi, i familiari delle nostre donne e dei nostri uomini, comprensivi e pazienti rispetto alle “assenze giustificate” dei loro cari. Penso a quelli che oggi sono operativi in tutta Italia nelle ambulanze, presenti nelle manifestazioni pubbliche affinché tutti possano festeggiare serenamente, alle meravigliose persone che fanno compagnia e aiutano gli anziani, i disabili, i malati, i senzatetto, i tossicodipendenti. Dico grazie a chi, anche oggi, è impegnato con i migranti nei porti o nei centri di prima accoglienza. Mi rivolgo a quelli che si trovano nelle corsie degli ospedali, chi decide di regalare un sorriso dove manca, chi interviene per salvare vite nei luoghi di villeggiatura e balneazione o per ricercare i dispersi, comprese le nostre unità cinofile. E penso anche a tutti quei territori che ancora stanno combattendo contro i danni immani dei terremoti e alla paura provata ieri notte in Molise. Rivolgo i miei auguri ai nostri dipendenti, sempre pronti a coordinare la nostra macchina operativa e a tutti i volontari impegnati in delicate missioni umanitarie all’estero, consci di mettere a repentaglio la propria vita per portare soccorso dove nessuno avrebbe il coraggio di avventurarsi, come le Infermiere Volontarie e il nostro Corpo Militare. Infine, e non da ultimo, a tutte le nostre Consorelle nel mondo. Questi auguri, oggi, hanno il significato e il sapore della Speranza. Perché è proprio questo modo di “festeggiare”, dedicandosi agli altri, a rivelare l’essenza di chi siamo, noi di Croce Rossa Italiana. Grazie, oggi più che mai!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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