Terremoto Haiti, Croce Rossa: le grandi sfide da affrontare tre anni dopo
Foto di Tommaso della Longa/ItRC
Tre anni dopo il catastrofico terremoto che ha ucciso 217.300 persone e lasciato 2.1 milioni di persone senza casa, la Croce Rossa sta ancora lavorando per trasferire le molte migliaia di persone sfollate dai campi temporanei a case permanenti.Alexandre Claudon, rappresentante per il Paese della Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a Haiti ha affermato che vivere per anni in una tenda in campi non sicuri è un tempo troppo lungo ma l’organizzazione, in collaborazione con la Croce Rossa Haitiana ha posto tale questione come una delle più rilevanti priorità.”Il terremoto a Haiti è stata una delle più complesse emergenze con cui abbiamo a che fare da lungo tempo”, ha detto. “Le persone potrebbero chiedersi perché ci sono ancora tanti individui rimasti senza casa ma la questione fondamentale è anche determinare a chi appartiene la terra su cui possiamo costruire e come i disoccupati possano pagarsi l’affitto. Tutto ciò rende il processo di ricostruzione seriamente complesso.”A partire dal terremoto del 10 Gennaio 2010, il numero di persone che vivono nei campi è diminuito da 1.5 milioni all’incirca a 350.000 il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha aiutato circa 40.000 famiglie (approssimativamente 200.000 persone) a trovare dei luoghi più sicuri dove vivere, numero che costituisce più di un terzo di coloro che attualmente vivono dentro un’abitazione grazie alle agenzie umanitarie. Di queste 40.000 famiglie, più di 10.000 (circa 50.000 persone) hanno beneficiato di un innovativo programma di trasferimento condotto dal Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che aiuta le persone a trovare luoghi più sicuri dove vivere tra gli esistente luoghi in affitto.Claudon ha detto che “i pericoli a cui gli individui sono esposti vivendo in un campo, cioè rischi per la sicurezza, la vulnerabilità ai disatri naturali, e non in ultimo in ordine di importanza il rischio del colera e di altre malattie, mostrano come per il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa aiutare le persone a vivere in luoghi più sicuri deve essere al top della nostra lista. Durante la fase di risposta all’emergenza terremoto, i campi rappresentavano una necessità a breve termine per coloro che non sapevano dove vivere. Adesso abbiamo di gran lunga superato questo stage e continuiamo a fronteggiare immense sfide anche tre anni dopo”.Insieme all’aiuto nell’affitto, il programma include anche buoni per beni di prima necessità e varie opzioni di formazione che aiutino le famiglie ad assicurarsi un introito, rendendole capaci ti continuare a pagarsi gli oneri dell’affitto in modo indipendente.Riguardo la questione della fornitura di abitazioni, Croce Rossa e Mezzaluna Rossa forniscono il loro supporto anche nella ricostruzione dei quartieri della capitale di Haiti, Port-au-Prince, migliorando la costruzione, l’igienizzazione e l’illuminazione al fine di fornire abitazioni più sicure.”Siamo impegnati a lavorare con il governo e alter agenzie per affrontare tale problema come una questione urgente”, ha detto Claudon. Il Governo, in quanto soggetto in prima linea per la risoluzione di tale questione, ha identificato 115 campi a rischio e non c’è dubbio che noi faremo la nostra parte nelle prossime settimane e nei mesi a venire.”