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Musica, cucina, calcio e nuovi mestieri: a Jesolo nel centro accoglienza CRI dove il tempo è più leggero

  Volontari e operatori Croce Rossa siedono sorridenti accanto a ragazzi migranti ospitati nel centro accoglienza della Croce Rossa a Jesolo  

I segreti del calcio spiegati da un ex giocatore senegalese, un laboratorio di cucina italiana tenuto da uno chef locale, le lezioni d’inglese tenute da Dada e i corsi di percussione. Sono solo alcuni dei progetti rivolti alle persone migranti del Centro di Accoglienza Straordinario gestito dalla Croce Rossa Italiana a Jesolo.Così, una volta a settimana, per rendersi utile, Dada – arrivato pochi mesi fa dalla Nigeria a bordo di un barcone – si trasforma in maestro d’inglese per gli altri ospiti del Centro.

  Il centro di accoglienza della Croce Rossa a Jesolo  

Thierry, invece, è arrivato in Italia diversi anni fa, vive a Jesolo e ha sposato una ragazza veneta: complice il suo trascorso nella serie A di calcio senegalese, si è reso disponibile per formare e allenare una squadra di rifugiati che prenderà parte ad un torneo amatoriale, il 7 maggio prossimo, contro una selezione di volontari della CRI, una composta da agenti della polizia locale e una squadra parrocchiale.

  Corsi di italiano al centro di accoglienza della Croce Rossa a Jesolo  

“Ovviamente abbiamo anche corsi d’italiano, tutti i giorni e a vari livelli. Partiamo dall’alfabetizzazione fino ai corsi per il conseguimento del diploma”, spiega Federica Lodato, segretaria regionale della CRI.Attualmene sono circa cento gli ospiti del CAS di Jesolo e ogni giorno sono impegnati in diverse attività formative. “Recentemente abbiamo avviato anche corsi professionali per insegnare ai ragazzi le basi di quei mestieri che sono richiesti durante la stagione estiva. Perché Jesolo è un po’ una Rimini del Veneto”, racconta ancora Lodato.

  Laboratorio di cucina al centro di accoglienza della Croce Rossa a Jesolo  

Così la scorsa settimana, all’interno della mensa del Cas, è partito il laboratorio di cucina – in cui si insegna a dar vita a piatti italiani tipici del posto e del periodo dell’anno – che coinvolge trenta ospiti del Centro e che, nei progetti della CRI, dovrebbe permettere ai ragazzi di lavorare nei ristoranti, pizzerie e alberghi cittadini durante l’estate. “Stiamo procedendo a metterli in regola con tutti i documenti e i curricula, poi nelle prossime settimane andremo a segnalarli alle agenzie interinali di zona”, chiarisce la segretaria regionale.“Per noi è importante far capire che la società in cui vivono ora ha delle regole. Ed è bello vedere che i ragazzi stanno rispondendo con grande entusiasmo e serietà”, aggiunge Lodato.E insieme al laboratorio di cucina è partito anche quello di musica: una volta a settimana arriva nel Centro l’insegnante di percussioni: “Speriamo più avanti di poter organizzare un piccolo concerto”.

  

  Scopri altre storie, visita la sezione 'Persone in fuga'.

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