Migranti: Valastro (CRI), “Governi rispettino impegni di accoglienza”
Rosario Valastro, Vicepresidente della Croce Rossa Italiana, è intervenuto ieri al MEDMUN – Mediterraneo Model United Nations di Menton (Francia), nella commissione sulle “Implicazioni umane e geopolitiche della crisi rifugiati nel Mediterraneo”. Si tratta di un meeting con simulazione delle Nazioni Unite, ospitato dal “Middle Eastern and Mediterranean campus of Science Po”. A questa tre giorni, giunta ormai alla quinta edizione, partecipano circa 300 studenti provenienti da importanti atenei internazionali.“E’ per me un grande piacere – ha spiegato Valastro – poter rappresentare la Croce Rossa Italiana e il Centro per la Cooperazione nel Mediterraneo della Croce Rossa spagnola qui al MEDMUN”. Valastro ha sottolineato la crescente complessità delle sfide che gli operatori umanitari sono chiamati a gestire, ricordando che la migrazione, nonostante la chiusura delle frontiere, non si fermerà, perché la gente continuerà a muoversi per fuggire dalle guerre e cercare un futuro migliore, sottoponendosi a rischi sempre più alti, in mano a trafficanti senza scrupoli.Il Vicepresidente Valastro ha ricordato che non si tratta di un fenomeno nuovo e che non dovrebbe essere considerato una ‘emergenza’. La vera emergenza risiede nel fatto che nessuna azione concreta è stata presa da parte dei governi interessati e oggi, con l’aumento degli arrivi in ??molti paesi europei, oltre l’Italia, il fenomeno è semplicemente più visibile.Il lungo intervento del Vicepresidente CRI è continuato, poi, con l’elencazione dei morti in mare nel 2016: un tragico record, con 4500 persone annegate.Il discorso è stato chiuso con l’esternazione di una preoccupazione, quella della violazione dei diritti inalienabili e la condanna netta di ogni tipo di violenza. Valastro ha espresso perplessità anche circa l’accordo firmato tra l’Unione europea e la Turchia un anno fa, per la gestione dei flussi umani dei rifugiati. “Esortiamo i governi-ha concluso Valastro- ad aderire e rispettare pienamente la Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati e il suo Protocollo del 1967. Ricordiamo ai governi di rispettare gli impegni di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati. E per attuare pienamente questo, è necessario continuare a lavorare per combattere la xenofobia e la paura dell’altro, perché non si può affrontare veramente il fenomeno migratorio senza parlare di integrazione”.