La protezione dei beni culturali durante un conflitto armato si iscrive nel più generale contesto della loro tutela quale patrimonio storico e – appunto – culturale, non solo delle comunità locali o nazionali, ma spesso dell’umanità intera.


In particolare, il fulcro del sistema di protezione che il Diritto Internazionale Umanitario prevede a favore dei beni culturali è costituito dalla Convenzione dell’Aja del 14 maggio 1954. Essa disciplina la tutela di “beni, mobili o immobili, di grande importanza per il patrimonio culturale dei popoli”, insieme allannesso Regolamento di esecuzione, al Protocollo aggiuntivo di pari data ed al secondo Protocollo del 1999.

LItalia ha ratificato la Convenzione dellAja del 1954 il 9 maggio 1958, tramite la legge n. 279/1958, nonché il 10 luglio 2009 con la legge n. 45/2009 iI Protocollo aggiuntivo relativo alla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato del 1999.

Il Bene Culturale viene inteso come patrimonio comune dellumanità, unitario ed inscindibile, il cui depauperamento costituisce un danno non solo per il singolo Stato sul cui territorio il Bene è collocato, ma anche per lo Stato aggressore e, soprattutto, per l’Umanità nella sua interezza. In quanto tale, quindi, esso deve essere adeguatamente conservato e protetto.

Il 2 aprile 2022 la Croce Rossa Italiana lancia la sua nuova Campagna nazionale per la promozione e la tutela dei beni culturali “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”, allo scopo di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, attraverso la disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario accompagnata da una vasta azione di sensibilizzazione.

Il primo impegno della Campagna sarà la mappatura dei Beni Culturali, al fine di apporre lo Scudo Blu, contrassegno della Convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali, a tutti i monumenti eleggibili, promossa dai Volontari CRI adeguatamente formati, in collaborazione con ANCI ed in sinergia con gli Enti Locali e le Strutture preposte.

Seguirà il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori, i quali saranno sollecitati a partecipare a vere e proprie attività pratiche sul territorio.

Queste azioni di prevenzione e salvaguardia permetteranno all’Italia di essere maggiormente preparata all’assolvimento del proprio compito, sia in tempo di pace, che nell’ipotesi di conflitti armati, catastrofi naturali e disastri ambientali.

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