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La nostra forza: i nostri Volontari
Ogni giorno contribuiamo a migliorare la vita delle comunità e delle persone in situazione di vulnerabilità, analizzando e rispondendo ai loro bisogni e prendendoci cura del futuro attraverso la cultura della prevenzione, l’educazione e l’attenzione alla persona. Siamo per prevenire e alleviare la sofferenza, promovendo la dignità! Dacci il tuo contributo per cambiare il futuro!
operazioni e addestramento
1. Italia
Assistenza sanitaria per i Disinneschi di Ordigni Bellici
Dal mese di febbraio 2015 il Corpo Militare, con il contributo delle Infermiere Volontarie, assicura gli assetti sanitari per tutte le attività di disinnesco degli ordigni bellici effettuate dai vari reggimenti genio dell’Esercito su tutto il territorio nazionale.
2. Mediterraneo
Controllo flussi migratori
Su richiesta dello Stato Maggiore della Marina Militare, il Corpo Militare CRI fornisce medici e infermieri a completamento degli assetti sanitari delle varie Unità Navali impegnate nelle attività di controllo dei flussi migratori illegali e tecnici nbcr per la gestione di unità di biocontenimento, contribuendo al funzionamento del dispositivo di prevenzione e sicurezza posto in essere in collaborazione con il Ministero della Salute.
Missione EUNAVFOR MED
Dal mese di agosto 2015 il Corpo Militare CRI fornisce, su richiesta della Marina Militare, un team sanitario composto da 1 medico anestesista, 2 medici chirurghi e 1 infermiere di sala operatoria per il Role 2 della Nave Cavour. Su richiesta del Comando Operativo di vertice Interfoze del Ministero della Difesa fornisce inoltre su Nave Cavour uno specialista in Diritto Umanitario a supporto del Comando della Flotta navale impegnata per l’operazione.
Operazione MEDSUD
Dal mese di giugno 2015 il Corpo Militare CRI fornisce, su richiesta dell’Ispettorato di Sanità della Marina Militare, una squadra composto da operatori dell’unità di gestione dei corpi senza vita, abilitati al biocontenimento e alla decontaminazione, per le delicate e complesse operazioni di recupero dei corpi all’esterno del relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015 ad una profondità di circa 400 metri, con oltre 700 persone a bordo, al largo delle coste libiche.
3. Emirati Arabi Uniti
Task Force Air
Un assetto sanitario composto da 1 medico anestesista e 2 infermieri di area critica concorre al completamento dell’Aeromedical Staging Unit della Task Force Air, assicurando le evacuazioni sanitarie tattiche e strategiche dal teatro operativo afghano.
4. Afghanistan
Resolute Support Mission
Nell’ambito della missione Resolut Support (subentrata alla missione ISAF), il Corpo Militare CRI fornisce medici ed infermieri per per il completamento degli assetti sanitari del contingente militare italiano di stanza ad Herat, contribuendo al funzionamento del dispositivo “AeroMedical Evacuation Team” e del Role 1. Dal mese di ottobre del 2011, un ulteriore medico concorre per il controllo delle acque.
Approfondimenti:
Operazioni in corso: Resolut Support Mission
Il 31 dicembre 2014 la missione ISAF è terminata, e l’1 gennaio successivo è stata avviata la nuova missione a guida NATO “Resolute Support” (RS), incentrata sull’addestramento, consulenza ed assistenza in favore delle Forze Armate (Afghan National Security Forces – ANSF) e le Istituzioni afgane; la nuova missione, operando ai più alti livelli della catena gerarchica, è finalizzata a migliorarne la funzionalità e la loro capacità di autosostenersi.
Il passaggio a RS, che si differenzia da ISAF in primo luogo per essere di tipo “no combat”, e sensibilmente più contenuta nei numeri, era stato deciso al summit di Chicago del 2012, che sanciva il 2014 come anno del completamento della fase di transition, ovvero il pieno passaggio della responsabilità della sicurezza dalle forze ISAF alle ANSF.
RS ha come centro nevralgico la capitale Kabul, e 4 “derivazioni”: Mazar-e Sharif a nord, Herat ad ovest, Kandahar a sud and Laghman ad est. Il Comandante di RS è il Generale John F. Campbell (USA), già Comandante della missione ISAF.
Il passaggio da ISAF ad RS non è solo un cambio di denominazione. È un punto di arrivo dopo 13 anni di sforzi, culminati nella creazione di uno stato di diritto, istituzioni credibili e trasparenti, e soprattutto delle Forze di Sicurezza autonome e ben equipaggiate, in grado di assumersi autonomamente il compito di garantire la sicurezza del Paese. RS, benché disponga di forze ben più ridotte rispetto ad ISAF, dimostra come la comunità internazionale sia ancora al fianco del popolo afgano, e prosegua nel suo impegno fornendo addestramento, consulenza ed assistenza alle attività delle istituzioni afgane.
fonte: sito istituzionale del Ministero della Difesa (23 ottobre 2015)
Negli ultimi anni, le modalità di concezione, organizzazione ed esecuzione delle operazioni sono mutate tanto profondamente quanto velocemente, richiedendo un continuo processo di adattamento, tuttora in atto, che ha imposto la necessità di affrontare le varie problematiche di natura operativa con concetti e filosofie diverse anche da quelle usate nel recente passato. Ciò alla luce anche del profondo processo di revisione delle procedure per l’addestramento, riferito alle attività formative (di base e avanzata), a quelle di mantenimento dell’operatività e all’approntamento per una specifica missione dei Comandi e delle unità operato dalle Forze armate. Parallelamente, la Croce Rossa Italiana ha anch’essa intrapreso un percorso formativo ed addestrativo tale da consentire una stretta correlazione con gli standard procedurali raccomandati dalla Federazione Internazionale di Croce Rossa, che debbono trovare un punto di incontro e condivisione nell’ambito dell’ausiliarietà. Tutte le attività addestrative e di approntamento devono, pertanto, essere coerenti con le realtà operative con le quali il personale e le unità del Corpo Militare dellaCRIsi confrontano quotidianamente con le Forze armate e con le altre componenti dellaCRI, sia in Italia che all’estero.
L’impiego del personale, finalizzato ad ottimizzare le risorse umane disponibili, nel senso di collocare “l’uomo giusto al posto giusto”, non può essere disgiunto da un coerente e congruo percorso formativo ed addestrativo che consenta di far acquisire preventivamente le competenze necessarie ad assolvere i compiti connessi con l’incarico di destinazione. L’impiego e la formazione del personale, pertanto, non devono costituire momenti distinti e separati, bensì un tutt’uno armonico teso a: selezionare, orientare e motivare il personale nei diversificati settori funzionali d’impiego; qualificare preventivamente il personale individuato; cadenzare la qualificazione/specializzazione del personale in ragione del relativo potenziale sviluppo di carriera. In tale quadro assumono particolare valenza i percorsi formativi finalizzati a far acquisire “per tempo e nel tempo” la necessaria competenza al personale, da conseguire per ciascuna categoria/tipologia di personale e per i relativi diversificati settori funzionali d’impiego.
Calendario attività formative 2020