Siria: oltre 2.000 civili lasciano una città assediata vicino a Damasco
@Ibrahim Malla/IFRC
Damasco/Ginevra – Nel corso delle ultime 24 ore le autorità siriane hanno permesso a più di 2.000 donne, bambini e uomini anziani di lasciare Mouadamia, una città assediata nella zona rurale di Damasco. Con il sostegno del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), la Mezzaluna Rossa Siriana ha fornito aiuti di prima necessità a coloro che hanno lasciato la città, compresi cibo e acqua. Nonostante questo sviluppo molto positivo, il CICR resta fortemente preoccupato per le persone che ancora si trovano a Mouadamia, che hanno poco o nessun accesso al cibo o alle cure mediche.”Ce ne sono molti di più, compresi i bambini, rimasti in città, sotto assedio da quasi 10 mesi”, ha detto Magne Barth, responsabile della delegazione del CICR in Siria. “Siamo particolarmente preoccupati per i malati e i feriti. E’ indispensabile consentire che gli aiuti umanitari abbiano accesso in città ed è quanto ci è stato richiesto più volte negli ultimi due mesi”.
@Ibrahim Malla/IFRC
Coloro i quali hanno potuto lasciare Mouadamia sono stati portati nei rifugi nella vicina città di Qudsaya, dove il CICR e la Mezzaluna Rossa Siriana hanno distribuito razioni di cibo, acqua potabile e altri generi di prima necessità. La situazione nella città assediata, hanno raccontato, è allarmante.Il CICR stima che ci sono migliaia di persone rimaste a Mouadamia, tra cui centinaia di malati o feriti e che necessitano di cure mediche urgenti. “Chiediamo alle autorità siriane di consentire la consegna urgente di forniture mediche a tutte le aree sotto assedio nella zona rurale di Damasco”, ha detto Barth. “Inoltre, tutte le parti devono assicurare che i civili rimasti in Mouadamia siano protetti, che i malati e i feriti ricevano adeguate cure mediche e che coloro che vogliono lasciare le zone assediate possano farlo in sicurezza”.Secondo il Diritto Internazionale Umanitario tutte le parti in conflitto devono consentire e facilitare il passaggio di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile senza ostacoli. Le parti devono rispettare il diritto dei malati e dei feriti di essere assistiti e curati senza discriminazioni e non devono forzatamente trasferire i civili.