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SYDNEY, conferenza Globale della Gioventù: concluso l'incontro che ha permesso a 200 Giovani di continuare il loro impegno in prima persona nell'affrontare le sfide umanitarie

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Si è conclusa a Sydney la Conferenza Globale della Gioventù, che ha permesso ai giovani coordinatori di Gioventù di confrontarsi sulle sfide umanitarie globali che il Movimento dovrà affrontare con approcci innovativi e rinforzando la resilienza delle comunità.I Giovani rappresentanti si sono impegnati in prima persona e chiedono alle Società Nazionali di unirsi a loro con sempre più forza nell’affrontare e nel condurre innovazioni e miglioramenti importanti nella risposta alle sfide umanitarie come: – La gestione e la protezione dei volontari, in modo tale da assicurare il loro benessere e la sicurezza necessarie per rispondere concretamente alle sfide umanitarie del Millennio; – La diffusione e la condivisione, in ogni modo possibile, di quello che è l’inestimabile lavoro umanitario che le Società Nazionali sviluppano sul territorio da più di 150 anni, cercando metodi comunicativi innovativi ma che soprattutto permettano di arrivare a tutte le persone e non solo a una parte della comunità, in modo da coinvolgere sempre di più la comunità nelle azioni e nei risultati ottenuti, di accrescere la fiducia nel nostro operato; – L’implementazione di una gestione efficace delle azioni sul territorio, in modo da migliorare l’opera dei Giovani e poter coinvolgere sempre più volontari; – L’impegno nei confronti dei beneficiari del lavoro dei Giovani, in modo tale che le azioni umanitarie che Croce Rossa dissemina sul territorio non siano esclusivamente realizzate per, ma anche, e soprattutto, con le persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità, proprio per essere più consapevoli dei bisogni delle comunità riuscendo a dare una risposta migliore e più efficace.

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Di ispirazione per tutti è stato il profondo discorso di Lucy Yaneth Murillo, Giovane rappresentante della Colombia, costretta su una sedia a rotelle a seguito di un incidente, consapevole della sua situazione e della scarsa presenza di volontari disabili nel Movimento, la quale ha spinto i Giovani presenti e le loro Società Nazionali ad essere il primo agente di cambiamento, a essere loro stessi, per primi, più inclusivi e portatori, così, del cambiamento di cui parlano. Nel complesso è stato meraviglioso l’impegno e l’approccio dei 200 Giovani provenienti da tutto il mondo, uniti sotto la stessa idea, con un obiettivo comune: tornare a casa e promuovere l’educazione, l’empowerment dei giovani e mantenere attivo il processo di scambio continuo tra i giovani volontari e giovani beneficiari. I messaggi chiave della Conferenza Globale di Gioventù e gli impegni che i Giovani del Movimento hanno preso per i prossimi anni sono presenti su questa pagina.

  

          

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