“Buongiorno sono Simona e ho paura. Il Coronavirus mi preoccupa molto e crea in me uno stato di ansia che mi limita in tante cose”. Sono le parole di un utente che ha contattato la CRI per avere supporto psicologico. Il benessere della persona, infatti, parte dal benessere mentale. Questa delicata sfera che fa parte dell’individualità, subisce le influenze di quanto accade in generale nella società. E in questo particolare periodo di emergenza Coronavirus, in cui le persone sono state chiamate alla responsabilità di non uscire, di isolarsi per tutela della comunità e di trascorrere i propri giorni in quarantena, la salute mentale può subire delle conseguenze.
Chi già vive uno stato di ansia o di depressione, potrebbe avere delle conseguenze peggiorative. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha sottolineato come durante una crisi sia normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati o arrabbiati; non tutti sono in grado di gestire, in condizioni simili, lo stress psicologico e, soprattutto, la paura. Questo sentimento è attualmente il più diffuso e, insieme all’obbligo di residenza domiciliare, crea un disagio non indifferente in chi ha già subito traumi importanti e recenti. Parlare con persone di cui ci si può fidare è la soluzione migliore per farsi aiutare. Proprio in virtù di questo, Croce Rossa Italiana in collaborazione con Poste Italiane, nell’ambito del Progetto Sentieri di Prossimità, ha messo a disposizione delle popolazioni delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016, dei team costituiti da psicologi e assistenti sociali. Il progetto che fino allo scoppio della pandemia si svolgeva direttamente sul territorio, adesso è gestito grazie alla tecnologia. Gli esperti vengono contattati direttamente via telefono da chi necessita aiuto e, inoltre, grazie anche al servizio di assistenza h24 di CRI per le persone, la possibilità di raggiungere più utenti che abbiano bisogno di consulenza psicosociale, si è innalzata. L’obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno e, in particolare, nella zona del cratere dove la popolazione ha già subito la sensazione dell’isolamento e dell’abbandono a causa del violento sisma del 2016.
La paura è il sentimento più comune che insieme all’obbligo di residenza domiciliare, crea un disagio non indifferente in chi ha già subito traumi importanti e recenti. “Stia tranquilla Simona, questa è una condizione temporanea che va rispettata per il bene di tutti” – tranquillizzare chi telefona è il ruolo dello psicologo CRI Sentieri di Prossimità. Una voce rassicurante che guida la telefonata conducendo chi è dall’altra parte del telefono in una comfort-zone per allontanare lo stato di ansia. “Quello che spaventa di più chi ci chiama è sicuramente l’isolamento che però è anche visto come ancora di salvezza da un virus che terrorizza. Sono spaventati da quanto leggono e sentono, dalle notizie che non cessano di diffondere questa paura già accentuata in chi è stato nel recente passato già costretto a vivere secondo restrizioni e a dover cambiare vita perché la vita stessa gli è cambiata”.
I professionisti del progetto Sentieri di Prossimità, si dedicano all’ascolto, alla comprensione e alla tutela delle persone che li chiamano. Si prendono cura di loro, così come fa Croce Rossa Italiana in ogni azione. “La telefonata con Simona si è conclusa parlando di cucina, di cosa avrebbe messo nel piatto in tavola. In quel momento il pranzo è diventato uno spazio e un posto dove depositare le ansie. Le uova fresche hanno rappresentato la possibilità di avere qualcosa di non rovinato, qualcosa di sano rispetto ad un virus che danneggia e rende privi. Le comunicazioni sono perlopiù inconsce ma che se vengono ben colte possono essere restituite in modo funzionale”.
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