Al via in Veneto primo studio al mondo su Covid-19 con il sostegno della CRI

 
 
 

Il primo studio al mondo sul Coronavirus, che ha l’obiettivo di studiare la storia naturale del virus, misurarne la capacità di trasmissione e stabilire in modo matematico le classi di rischio, ha avuto inizio in Veneto, grazie alla raccolta a tappeto dei tamponi sull’intera comunità di Vo’ Euganeo. L’indagine epidemiologica è resa possibile grazie al coordinamento tra Regione Veneto, Università di Padova, la locale Scuola di Medicina e il sostegno da parte dei volontari della Croce Rossa di Padova e delle Infermiere Volontarie.

L’indagine

Lo studio ha l’obiettivo di acquisire i dati sulla morbilità del virus, ossia l’incidenza del Covid-19. Grazie alla prima fotografia effettuata su tutta la comunità di Vo’ Euganeo allo scoppio dell’emergenza, sarà ora possibile confrontare i dati per ricavare il tasso di riproduzione virale, il rapporto tra sintomatici e asintomatici, la curva di regressione del morbo e la durata effettiva dell’infezione. Ciò è reso possibile dall’accesso ai dati relativi a tutti i test positivi e negativi del Comune, alle tabelle demografiche e alla storia medica di tutti gli abitanti.

L’importanza dello studio

Le importanti scoperte saranno fondamentali per le Unità Sanitarie Nazionali e internazionali, soprattutto per dimostrare l’efficacia delle misure di sicurezza adottate e validare una serie di modelli matematici che serviranno a programmare il più accuratamente possibile la prevenzione e il corretto utilizzo delle risorse.

I dati di domenica

Si auspica che entro domenica, giorno che coinciderà anche con la fine della quarantena, si potrà approvare l’effettiva negativizzazione della comunità e confermare la validità delle misure di sicurezza finora applicate. “Accenderemo per la prima volta una luce in una stanza buia”- ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa – “andando così a comprendere l’incidenza reale del Coronavirus sulla popolazione”.

L’impegno della CRI sul territorio

E’ stato fondamentale in questo progetto l’impegno del Comitato della Croce Rossa di Padova e del Corpo delle Infermiere Volontarie che, dall’inizio dell’emergenza, sono stati in prima linea su tutto il territorio. Sono stati, infatti, circa 1300 i volontari impiegati nei vari trasporti e nella gestione della logistica. In questi tre giorni di campionamento saranno supportati anche dagli studenti specializzandi della Scuola di Medicina di Padova, che presteranno il loro aiuto in modo volontario per non gravare ulteriormente sul Sistema Sanitario Nazionale, già oberato dalla gestione dell’emergenza.

 
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