Enrico: “Da medico e volontario, in strada con la Croce Rossa”

 Enrico: “Da medico e volontario, in strada con la Croce Rossa”

“L’importante è impegnarsi al massimo delle proprie possibilità, crederci sempre e continuare a farlo con determinazione”. Enrico Alagna spiega così le ragioni del suo essere volontario della Croce Rossa Italiana: “Semplicemente – afferma con tono deciso – credo sia un dovere morale e sociale. Sono in tanti ad avere bisogno di aiuto, come le famiglie che vivono nella povertà, le persone migranti, i senza dimora”. Enrico è laureato in Medicina e Chirurgia, specializzando in Igiene e Medicina preventiva e da quasi due anni fa parte del Comitato CRI di Palermo. “Sono volontario della Croce Rossa nella stessa misura in cui sono medico nella vita. È una cosa che fa parte di me, che mi fa stare bene. L’opera umana più bella, diceva Sofocle, è di essere utile al prossimo”.Sono tante le attività che Enrico porta avanti all’interno del suo comitato di appartenenza, “ma trovo grande motivazione nel servizio di Unità di Strada. Insieme ai miei colleghi volontari siamo una squadra molto affiatata, grazie anche al nostro referente Roberto Di Liberto. Il nostro obiettivo non è solo quello di sostenere materialmente le persone che vivono in condizioni di indigenza, ma anche ascoltare ciò che hanno da dire, confortarle, garantire loro assistenza medica e psicologica”. 

  

Tra i progetti più importanti in favore di chi è più vulnerabile, pone l’accento sull’Ambulatorio di Strada:

Volevamo uno spazio in cui i medici CRI, insieme a tutti i volontari coinvolti, potessero fornire agli assistiti, persone che vivono in condizioni sociali di disagio e che non hanno accesso alle cure, la privacy sufficiente per essere visitati e ascoltati, poiché il medico è anche un confidente. Un progetto di cui siamo molto orgogliosi e che si è sviluppato, inoltre, con le tre giornate di vaccinazione rivolte ai senza dimora che abbiamo organizzato sul territorio di Palermo: una maratona della prevenzione durante la quale abbiamo effettuato vaccinazioni contro le sindromi influenzali e le infezioni da pneumococco come la polmonite. Attraverso il successo di queste giornate e altre iniziative si snoda un percorso di attività che nasce dall’esigenza di restituire la fiducia nel domani a chi l’ha perduta.


 
  

Enrico ricorda l’incontro con un ragazzo, trasformatosi in un autentico cammino di rinascita:

Un giovane di appena vent’anni che timidamente si avvicinò a noi volontari CRI e, a piccole frasi, ci raccontò le sue drammatiche condizioni di vita tra sporcizia e scarafaggi, con una sorella più piccola e una madre che trascorreva le sue giornate a letto convinta di avere una grave malattia. Organizzammo una visita specialistica per la donna, che escluse ogni patologia, mettemmo in campo l’assistenza psicologia e, insieme, lavorammo per ricreare anche materialmente le condizioni di vivibilità del nucleo. Oggi, la famiglia vive in condizioni di normalità, con una madre e due figli che hanno ritrovato fiducia e voglia di vivere. Ecco cosa vuol dire, per me, essere un volontario della Croce Rossa: aiutare le persone a riscoprire la speranza nel futuro.

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