Incidente stradale Napoli; Rocca: “Il gesto di Marco Coppola esempio per tutti i giovani”

Marco Coppola

La notte tra il 12 e il 13 dicembre, Marco Coppola, un pioniere di 29 anni della Croce Rossa Italiana di Napoli ha perso la vita in un incidente stradale. Il giovane, nonostante non fosse in servizio, si era fermato a prestare soccorso alle vittime di un primo incidente sull’asse mediano all’altezza di Lago Patria, nel comune di Giugliano (Napoli), rimanendo lui stesso vittima di un secondo impatto mortale. Il Commissario Straordinario di CRI Francesco Rocca si stringe alla famiglia di Marco e a tutti i volontari del Croce Rossa Italiana della Regione Campania. “La scomparsa di Marco Coppola mi lascia sgomento. Sono vicino al dolore immenso che ha colpito la sua famiglia. Che il suo nobile gesto, e la sua attività quotidiana nella Croce Rossa, siano d’esempio e di insegnamento a tutti i giovani”. Di seguito riportiamo il testo pubblicato sul sito della CRI Campania: “Ieri mattina, intorno alle 11 mi è giunta una telefonata da una cara amica. Ho risposto al telefono scherzando, il suo tono invece era serio. Ho capito che qualcosa non andava, non pensavo a una tragedia, però; non immaginavo che stesse per rendermi infelice quella telefonata. “Marco non c’è più”, così mi ha detto quell’amica mia e di Marco. E la voce rotta dal suo pianto non è riuscita ad aggiungere altro. Non è stato necessario perché la vita di Marco è stata così piena e così luminosa che chiunque l’ha conosciuto, anche per un sol piccolo istante, ha il cuore arricchito dai ricordi e dal suo vivere con gioia. Laddove le parole non sono scorse, la memoria e il pensiero hanno supplito attingendo a stupendi ricordi. E quei ricordi ieri mattina mi hanno inondato, portandomi a vivida immagine i gesti e le parole di Marco e poi i troppo pochi e brevi momenti che abbiamo passato insieme: quando l’ho conosciuto, quando abbiamo partecipato al Plinio, quando abbiamo pranzato e cenato insieme, quando siamo usciti con i nostri amici per una pizza o un panino. In un istante ho rivissuto con affetto i momenti passati e ho rimpianto con tristezza i momenti futuri, che mai ci saranno più. Il presente invece lo odio, perché ora è solo lacrime e rabbia, rammarico e mestizia, vuoto e desolazione. Era un Pioniere di Croce Rossa, voleva far domanda per entrare a far parte anche del Corpo Militare e collaborava col presente ufficio stampa. Nel frattempo ieri, dopo la telefonata pensavo a tutte queste cose sul balcone della mia stanza, ho notato che il cielo si è incupito. Un tiepido sole lasciava spazio alle nubi. Una fredda pioggia stava ora inondando le strade. Anche quella strada che domenica 13 dicembre all’inizio del mattino ha spezzato l’inestimabile vita di Marco. Sull’asse mediano all’altezza di Lago Patria, verso Giugliano, Marco si era fermato per dare il suo aiuto di uomo e di volontario a persone coinvolte in un incidente di auto. E’ stato falciato da un’auto che correva. Ieri quella pioggia fredda mi ha fatto pensare alle lagrime di un Dio, che faceva così sapere agli amici di Marco tutto il suo dolore, compartecipando alle loro emozioni. Ma non potevo in quell’istante pensare che se un Dio c’è ha pianto solo per il dolore dei suoi cari, perchè nel vedersi Marco davanti a se non ha potuto che gioire: il Paradiso ora è più splendente con un angelo in più che lo riempie. Non c’è un modo bello o brutto di morire. Non c’è un giorno giusto o sbagliato per andarsene. Quando è giunto il momento è giunto. Ma quel momento agli occhi del mondo può avere un senso, può far nascere frutti se la sua forza è tale da far germogliare la speranza. E in quel momento Marco stava seminando un fiore perché visto un incidente non ha atteso in macchina, non ha voltato le spalle a chi forse poteva averne bisogno, non si è limitato a chiamare il 118 o aspettare soccorso: è sceso dall’auto ed è andato incontro a chi stava soffrendo. Lui era il soccorritore. Ha agito da eroe. Se ne andato da uomo vero. Francesco Cimmino e tutti gli amici che collaborano con l’ufficio stampa (Stefania Cioccia, Alessandro Rossi, Mariella Fedele, Fabio Filippo, Michele Errichiello, Antonio Celentano, Rosalba Sarcina, Paolo Russo, Patrizia Piga, Leonilde Savarese, Nunzia Masi, Enzo Bardelli, Marcella Luna, Giuseppe Grimaldi) sono vicini ai genitori di Marco nel loro infinito dolore”.

  

     

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