AFGHANISTAN: CROCE ROSSA A KABUL, IN GUERRA CURE PER TUTTI SENZA DISTINZIONI

(Adnkronos/Aki) – La legge umanitaria internazionale obbliga a prestare assistenza a tutti, senza distinzioni, siano ribelli o no. E’ questo in sostanza quanto spiegato da Farnoudi Bijan Frederic, portavoce della delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan, durante una conversazione con AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. Nessun commento sul caso dell’ arresto dei tre medici di Emergency accusati di aver partecipato al complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand Goulab Mangal, ma “speriamo che l’ ospedale dell’ ong possa continuare a svolgere il suo lavoro e a prestare assistenza a chi ha bisogno” ha auspicato Farnoudi. Quanto al ruolo dei medici che operano in zone di guerra, “sulla base della legge umanitaria internazionale – ha spiegato – noi operiamo secondo i principi di neutralita’, indipendenza e imparzialita’, senza distinzioni di nazionalita’, appartenenza politica o di qualunque altro genere – ha sottolineato. Si forniscono cure a chiunque abbia bisogno”. Se poi un medico sospettasse di trovarsi di fronte un criminale, in base alla “legge umanitaria internazionale non e’ costretto ad informare le autorita’, ma potrebbe essere obbligato a farlo sulla base della legge nazionale” ha chiarito Farnoudi, lasciando comunque intendere come sia labile il confine tra criminali e non nelle zone in cui e’ in corso un conflitto. (

  

  

          

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