SOLFERINO 2010: “Abruzzo un anno dopo, cosa abbiamo imparato”, incontro con i delegati locali, provinciali e regionali Protezione Civile della Croce Rossa Italiana
“In Croce Rossa abbiamo un sistema per cui esistono i delegati di Protezione Civile per ogni componente: stiamo lavorando per arrivare a un unico delegato che abbia un rapporto di fiducia con il Presidente” interviene così Francesco Rocca, Commissario straordinario della CRI durante il briefing con i delegati locali, provinciali e regionali Protezione Civile della Croce Rossa Italiana “Abruzzo un anno dopo, cosa abbiamo imparato” che si è tenuto stamani al campo Solferino 2010. “Vogliamo creare un modello che sappia mettere a confronto le due parti, delegato e presidente, e che sappia sempre tenere in considerazione le esigenze dei comitati” – ha aggiunto il Commissario. In merito all’intervento fatto in Abruzzo, Rocca ha sottolineato il grande sforzo organizzativo realizzato e l’importanza dei volontari partiti dopo l’emergenza immediata e che così hanno reso possibile un sostegno continuo alla popolazione per tanti mesi. “L’attuale gruppo dirigente della Croce Rossa Italiana – dice Patrizia Ravaioli, Direttore Generale CRI – ha avviato un forte percorso di riorganizzazione della ‘macchina’interna. Questa deve essere concepita secondo la logica di un efficiente e moderno service, che sia sempre impegnato a supportare tutta la squadra di operatori e volontari impegnati nelle emergenze nazionali e internazionali, come è successo nell’ultimo anno e mezzo (penso a Haiti ed a L’Aquila). La vicenda del terremoto in Abruzzo ha unito tutti attorno a quel dramma. L’urgenza di un aiuto ha confermato l’importanza di quanto detto: l’universo dei volontari e degli operatori, arrivati sul posto immediatamente, e la ‘macchina’ organizzativa che è stata sicuro sostegno alle loro spalle in tutte le fasi, hanno lavorato con risultati straordinari. Questa è la base per costruire la Croce Rossa del futuro”.”La ricostruzione è in atto ed è possibile grazie ai fondi delle Consorelle e dei semplici cittadini” ha detto Maria Teresa Letta, Commissario Regionale CRI Abruzzo. “A Onna abbiamo realizzato 94 moduli abitativi e a San Gregorio 78, a Barete, Collemaggio e Paganica un ambulatorio, a L’Aquila un centro per sordi. Poi – ha spiegato Letta – prossimamente sarà inaugurata a Civitaretenga (fraz. di Nalvelli) una casa di riposo per 20 anziani mentre in fase di costruzione sono, a Navelli, una sala consiliare e un ambulatorio e, a Pizzoli, un campus universitario per 256 ragazzi”. “Servono centri di aggregazione – ha poi concluso il Commissario abruzzese -, purtroppo con il sisma sono stati distrutti tutti i luoghi di ritrovo che consentono la vita quotidiana”. Il delegato di Protezione Civile della Croce Rossa Italiana Roberto Antonini, poi, ha sottolineato il ruolo strategico e l’importanza della Sala Operativa Nazionale della Croce Rossa Italiana evidenziando quanto sia essenziale il rapporto di collaborazione costante con la Protezione Civile Nazionale. Secondo Leonardo Carmenati, Capo Dipartimento attività socio-sanitarie e operazioni di emergenza Croce Rossa Italiana, “Con l’intervento in Abruzzo la CRI ha dimostrato forza e competenza in un momento in cui avevamo anche altre emergenze. Possiamo quindi riconoscere – ha detto Carmenati – che nel sistema delle emergenze siamo capaci di realizzare delle vere e proprie partnership”. All’evento ha preso parte anche il funzionario del Servizio di Protezione Civile, Roberto Giarola che ha evidenziato come “In Abruzzo la conoscenza con la Croce Rossa Italiana si è approfondita”. L’incontro si è poi concluso con l’intervento di Rocca:”I volontari della CRI sentono la responsabilità di appartenere a un’associazione che è ausiliaria dei pubblici poteri, ed è parte di questo sistema il rapporto stretto con la Protezioni Civile, che si è rafforzato soprattutto sotto il profilo emotivo dopo quel tragico 6 Aprile 2009″. Il Commissario ha inoltre esortato i delegati presenti all’evento di assumere con grande responsabilità l’ingresso nella Sala Italia della Protezione Civile, “Chi si assumerà questo compito sarà una vedetta privilegiata sul territorio che potrà dare una risposta immediata sugli eventi, una capacità di analisi – ha continuato – e di risposta per far parlare tutti lo stesso linguaggio; la presenza della CRI in tutta Italia con i comitati locali è un patrimonio che deve esser messo a disposizione di tutta la Nazione”.