Ad oggi, sono oltre 50 le aggressioni subite dagli operatori della Croce Rossa Italiana nel 2025. Sono complessivamente 450 le aggressioni a danno di volontari e personale dell’Associazione che si sono verificate dall’istituzione dell’Osservatorio sulle aggressioni ai propri operatori (2018), creato dalla CRI e tramite il quale questi ultimi possono segnalare casi di violenza, aggressioni, minacce e/o danneggiamento a mezzi e strutture sanitarie, subiti nello svolgimento del proprio servizio.
“Dati preoccupanti che sottolineano la necessità di impegnarsi con ancora più energie per fronteggiare questo fenomeno drammatico”, ha detto Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, commentando le numeriche: “Chi si impegna a soccorrere e prestare assistenza ai più vulnerabili non può essere aggredito; chi usa violenza contro gli operatori sanitari compromette e in alcuni casi impedisce che le cure raggiungano chi ne ha bisogno”.
Il 10 dicembre del 2018, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, la CRI lanciò la campagna “Non Sono Un Bersaglio”, volta a sensibilizzare e prevenire la violenza contro il personale sanitario, un fenomeno che si è aggravato nel nostro Paese soprattutto durante il periodo della pandemia di Covid-19.
La campagna della CRI si iscrive nella più ampia iniziativa del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa intitolata “Health Care in Danger” (HCiD), che mira a fronteggiare le reiterate violenze contro operatori sanitari, ospedali, veicoli di soccorso, che impediscono o ostacolano l’assistenza sanitaria nelle zone di conflitto armato, ovvero nei contesti in cui tale assistenza è ancor più indispensabile.
