IFRC

Gibuti, piccolo Stato del Corno d’Africa, rappresenta un punto nevralgico lungo le rotte migratorie che collegano l’Africa all’Asia. Ogni anno, migliaia di persone migranti attraversano il Paese affrontando condizioni estremamente difficili, spesso senza accesso a servizi essenziali come acqua, cibo, assistenza sanitaria e supporto psicologico. In questo contesto, la Croce Rossa Italiana (CRI), in collaborazione con la Mezzaluna Rossa Gibutina (DRCS), sta portando avanti una missione cruciale per rafforzare la capacità di risposta locale alle emergenze umanitarie.

Dall’8 al 18 febbraio 2025, un team composto da sei formatori della Croce Rossa Italiana è impegnato a Gibuti, la capitale dell’omonimo Paese, e nella regione di Dikhil, per una missione di formazione. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Protection and integrated services for migrant people in Djibouti”, finanziato da ECHO e implementato in collaborazione con la DRCS.
L’obiettivo principale della missione è stato rafforzare le capacità dei Volontari locali nella gestione delle tematiche di migrazione, protezione e supporto psicosociale, attraverso una formazione teorico-pratica focalizzata sui diritti delle persone migranti e le procedure di assistenza. Particolare attenzione è stata data al primo soccorso psicologico e al servizio RFL, pilastro del Movimento, ambito in cui la CRI ha condiviso esperienze e buone pratiche.

Uno dei valori aggiunti è stato lo scambio diretto tra i volontari della CRI e della DRCS, che ha
favorito il trasferimento di competenze, il miglioramento delle strategie di intervento e il rafforzamento della collaborazione tra le due Società Nazionali, contribuendo a costruire una rete di supporto più efficace e consapevole delle sfide legate alla protezione dei migranti.
Il coinvolgimento dei Volontari della CRI nelle attività di cooperazione internazionale a Gibuti
nasce dalla volontà dell’Associazione di valorizzare il ruolo centrale del volontariato. Manuela ed Eleonora, volontarie rispettivamente del Comitato della Valle d’Aosta e di Bologna, con un’esperienza di 1 e 29 anni, hanno vissuto questo scambio con grande entusiasmo.

Riflettendo sull’esperienza, hanno affermato: “Come sempre, quando si fanno attività in Croce Rossa, si riceve molto più di quanto si dà. La motivazione e la volontà di crescere e mettersi in gioco sono stati elementi fondamentali in questo percorso. Ma l’aspetto più bello è stato lo spirito di condivisione tra Italia e Gibuti, tra Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: una collaborazione internazionale che ci ha fatto sentire parte di una grande famiglia. Sapere che dietro ogni attività c’è un’organizzazione solida ci ha dato un forte senso di appartenenza, e vivere questa esperienza ha rafforzato ancora di più questo legame”.

“Abbiamo sviluppato un programma di formazione adattabile a diversi contesti. Non è la prima volta che ci cimentiamo in questo tipo di attività, ma ogni volta rappresenta una sfida stimolante. Ci permette di integrare pratica, teoria e metodologie didattiche utilizzate in Italia, adattandole a contesti diversi. Alla fine di questa formazione, abbiamo condiviso non solo conoscenze tecniche e professionali, ma anche valori ed esperienze a livello umano”, ha detto Francesca Basile, Responsabile dell’Unità Migrazioni della CRI. “Questa esperienza – ha aggiunto – è stata estremamente arricchente dal punto di vista della collaborazione tra Società Nazionali, che rappresenta la vera forza del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Non esiste una Società Nazionale che insegna e un’altra che apprende: c’è uno scambio continuo di esperienze, conoscenze e competenze tecniche e teoriche. Questo approccio reciproco non solo ci fa crescere, ma ci aiuta anche a rispondere in modo più efficace ai bisogni delle comunità”.

I risultati finora ottenuti parlano chiaro: in soli quattro mesi dall’avvio del progetto, oltre 6.000 persone migranti e 2.000 abitanti della città di Dikhil hanno ricevuto assistenza attraverso servizi essenziali come la distribuzione di acqua potabile e kit igienici, il supporto medico e alimentare. Iniziative come questa, non solo rafforzano la loro capacità di intervento, ma contribuiscono a costruire un sistema di protezione più strutturato e sostenibile.

La Croce Rossa Italiana continua ad essere presente in maniera attiva nella regione del Corno d’Africa, collaborando strettamente con la Mezzaluna Rossa Gibutina e altre organizzazioni internazionali. Questa missione rappresenta un ulteriore passo avanti nel rafforzamento delle capacità di risposta umanitaria e nella costruzione di comunità più resilienti. Attraverso il lavoro di Volontari e Operatori, la solidarietà e la cooperazione internazionale si rivelano strumenti essenziali per affrontare le sfide umanitarie globali, un ulteriore passo avanti verso un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro.

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