Ambulatori mobili lungo la rotta balcanica, operatori formati per un’assistenza sanitaria specifica per le persone in movimento, e dialogo con le comunità locali: si è concluso a dicembre 2025 il progetto BRAT (Balkan Route: Accoglienza in Transito), un programma triennale in Bosnia ed Erzegovina con cui la Croce Rossa Italiana ha rafforzato la capacità di risposta umanitaria della consorella a favore delle persone migranti.
Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), il progetto si è concentrato nei cantoni di Sarajevo, Tuzla e Una Sana, aree particolarmente interessate dai flussi migratori. L’obiettivo era favorire una migrazione più ordinata, sicura e responsabile, migliorando i servizi di assistenza e le condizioni di salute delle persone in movimento, anche attraverso il rafforzamento delle strutture di accoglienza, come i centri di accoglienza temporanei.
Accanto agli interventi sul campo, BRAT ha lavorato anche sulla percezione del fenomeno migratorio da parte delle comunità locali, promuovendo il dialogo interculturale e contribuendo a una narrazione più inclusiva della migrazione. Il progetto ha inoltre sostenuto l’allineamento delle politiche migratorie bosniache agli standard internazionali, rafforzando le competenze di autorità nazionali e attori non governativi.
In stretta collaborazione con la Croce Rossa Bosniaca (RCSBH), e con partner l’IPSIA (l’Istituto Pace, Sviluppo, Innovazione ACLI), Caritas italiana e bosniaca ed Emmaus, la CRI ha fornito supporto tecnico e formativo, condividendo la propria esperienza nel settore della migrazione. Tra novembre e dicembre 2025 si sono svolti gli ultimi due training: uno su primo soccorso e salute pubblica, l’altro dedicato alla formazione degli operatori della migrazione, con particolare attenzione alla salute mentale e al supporto psico-sociale.
La Croce Rossa Bosniaca ha invece rafforzato la propria capacità operativa attraverso assistenza sanitaria di base e primo soccorso dentro e fuori dai campi, distribuzioni di beni essenziali e iniziative di tutela della salute pubblica. Importante anche il potenziamento logistico, con nuove strutture nei tre cantoni e l’impiego di auto mediche e cliniche mobili donate dalla Croce Rossa Italiana.
I risultati del progetto sono stati presentati durante la conferenza finale del 18 novembre a Sarajevo, insieme a una ricerca congiunta CRI–RCSBH sulla situazione sanitaria dei migranti e sul contributo delle unità mobili lungo la rotta balcanica. All’evento hanno partecipato rappresentanti istituzionali, partner di progetto, consorelle della regione e organizzazioni internazionali.
Con la conclusione del progetto BRAT, la Croce Rossa Italiana rinnova il proprio impegno a tutela delle persone in movimento, lungo la rotta balcanica e ovunque nel mondo, nel rispetto del principio di Umanità e dei diritti fondamentali.
