In un Paese ancora profondamente segnato dalla guerra, dove il rischio di mine e ordigni inesplosi è diventato parte della quotidianità, la formazione diventa una forma di protezione imprescindibile. È con questo spirito che si è svolto a Kiev un corso intensivo dedicato al Non-Technical Survey (NTS) – l’indagine preliminare allo sminamento – promosso dalla Croce Rossa Italiana (CRI) in collaborazione con la Consorella Ucraina (URCS) e con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Il corso si inserisce nel progetto “Demining Ukraine: Strengthening community awareness on mine risks prevention and assistance to the victims” (16/UCR/012832) finanziato dall’AICS, che mira a rafforzare un sistema di sminamento umanitario efficace, sostenibile e centrato sulle persone. In questo quadro, il NTS rappresenta la prima linea di intervento: ascoltare, osservare, raccogliere informazioni, prevenire.









Dal 6 al 16 maggio 2025, oltre trenta operatori e volontari della Croce Rossa Ucraina si sono ritrovati nella capitale per approfondire competenze tecniche, condividere esperienze e migliorare la propria capacità di analizzare il territorio, raccogliere dati e dialogare con le comunità esposte al rischio. Un passo essenziale, soprattutto in un contesto in cui – secondo le autorità ucraine – circa il 23% del territorio nazionale è potenzialmente contaminato da mine e residuati bellici (fonte https://demine.gov.ua/en).
I partecipanti, provenienti da più di venti oblast del Paese, hanno condiviso esperienze diverse, ma un obiettivo comune: proteggere le proprie comunità. Per molti di loro si è trattato del primo approccio strutturato al mondo del NTS. Il corso, proposto in formato ibrido con formatori della CRI sia in presenza che da remoto, insieme a formatori della URCS, ha alternato sessioni teoriche, simulazioni pratiche sul campo in collaborazione con il State Emergency Service of Ukraine (SESU), e momenti di confronto tra pari, in un ambiente pensato per rispondere alle esigenze di chi opera in prima linea.






Accanto ai moduli tecnici ispirati agli standard internazionali IMAS, ampio spazio è stato dedicato agli aspetti etici e relazionali del lavoro: comunicare con persone traumatizzate, ascoltare le comunità locali, raccogliere dati in modo rispettoso e culturalmente sensibile. Il risultato è stato un vero e proprio spazio di apprendimento collettivo, in cui teoria e pratica si sono intrecciate in modo fluido.
Molti dei partecipanti hanno evidenziato quanto l’esposizione quotidiana ai rischi sia diventata parte integrante del loro lavoro, e quanto fosse urgente acquisire strumenti concreti per affrontarla in modo più sistematico. L’esperienza è stata vissuta non solo come un momento di formazione, ma anche come un’opportunità di scambio, di crescita e di rafforzamento delle capacità operative.
Il corso di Kiev rappresenta solo l’inizio. Nei prossimi mesi sono previste ulteriori attività: programmi di mentoring sul campo e formazioni avanzate per rafforzare l’autonomia delle squadre URCS e diffondere le competenze acquisite a livello nazionale. In un momento in cui la ricostruzione dell’Ucraina passa anche dalla messa in sicurezza del territorio e della popolazione, questo percorso formativo testimonia il valore della cooperazione tra Croce Rossa Italiana, Croce Rossa Ucraina e Cooperazione Italiana. Un’alleanza fondata sulla fiducia, la condivisione delle competenze e una visione comune, che contribuisce in modo tangibile alla protezione della popolazione civile e alla resilienza delle comunità più
colpite.
In Ucraina, sminare non è solo un atto tecnico: è un gesto di cura, di ascolto, di responsabilità. E in questo contesto, la formazione diventa uno degli strumenti più efficaci per costruire un futuro più sicuro.
