“I conflitti dei nostri giorni, le violenze che si verificano nei teatri di guerra, dove la vita della popolazione civile, di Volontarie, Volontari, personale sanitario e umanitario viene continuamente messa in pericolo, ci impongono una riflessione: è necessario costruire una cultura globale del rispetto per il Diritto Internazionale Umanitario, riducendo gli effetti dei conflitti armati e rafforzando così la protezione di coloro che non prendono, o non prendono più parte, alle ostilità”. Lo ha ribadito il Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, a Ginevra, in occasione di “Voluntary reports on IHL national implementation: towards a universal culture of compliance”, un evento organizzato dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU e le organizzazioni internazionali a Ginevra, dalla Croce Rossa Italiana e dall’Accademia di Diritto Internazionale Umanitario e dei diritti umani di Ginevra.
“Questo tema sarà affrontato durante la 34a Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, quando sarà discusso il progetto di Risoluzione dal titolo ‘Verso una cultura universale del rispetto del DIU’, ed è in linea con le raccomandazioni già incluse nella Risoluzione ‘Bringing IHL Home: A road map for better national implementation of international human law’, che fu adottata all’ultima Conferenza Internazionale del 2019 e che invitava gli Stati a documentare e scambiare buone pratiche sull’attuazione del DIU a livello nazionale”, ha sottolineato Valastro. “Le attività di diffusione del DIU sono svolte anche dalla Croce Rossa Italiana sia a livello istituzionale che comunitario. Queste includono, ad esempio, la protezione dei beni culturali attraverso l’apposizione dello Scudo Blu su siti e monumenti culturali italiani e attività di sensibilizzazione sulla necessità di proibire le armi nucleari. . Altre attività di diffusione organizzate dalla CRI sono rivolte in particolare ai giovani, come la Gara Nazionale DIU per gli studenti delle scuole secondarie e un premio bi-annuale assegnato alle migliori tesi di laurea sul DIU. Tutti questi sforzi hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza delle Istituzioni sul Diritto Internazionale Umanitario e sulle questioni ad esso correlate”. “La nostra Associazione ha anche contributo in modo sostanziale alla stesura, pubblicazione e diffusione del primo Rapporto Volontario sull’attuazione del DIU a livello nazionale mai adottato dal nostro Paese – ha sottolineato il Presidente della CRI. Questi Rapporti si sono dimostrati uno strumento molto efficace per condividere misure e buone pratiche su come le autorità nazionali rispettano e attuano i loro obblighi relativi al DIU. Ciò crea un circolo virtuoso in cui ogni Paese può imparare dai suoi pari e aumentare il proprio impegno verso una cultura di rispetto del DIU. Questo percorso ha portato, ad esempio, il Governo italiano ad istituire un gruppo di lavoro chiamato a redigere il nuovo Manuale di Diritto Internazionale applicabile alle operazioni militari, nel quale è coinvolta attivamente la CRI con i suoi esperti del DIU. Quest’anno celebriamo le attività della nostra Associazione nei suoi 160 anni di storia e il costante impegno verso la tutela delle persone più vulnerabili. Un’azione che viene portata avanti instancabilmente da più di 150mila Volontari, ovunque e per chiunque, mettendo al centro la dignità dell’essere umano. Difendere il Diritto Internazionale Umanitario significa garantire che l’Umanità, che è primo tra i nostri Princìpi, non venga mai messa in discussione, da nessun conflitto, da nessuna controversia, in nessun luogo o tempo. Significa garantire a donne, uomini e bambini la libertà e la dignità di vivere”.