“Siamo consapevoli e lo eravamo sin dall’inizio che gestire l’hotspot di Lampedusa fosse una sfida complessa. La Croce Rossa Italiana è stata e continua ad essere un avamposto di umanità in un fenomeno, quello migratorio, che spesso rischia di dare numeri al posto di volti umani a chi approda disperatamente alle porte dell’Europa”. Le parole del Presidente CRI, Rosario Valastro.

“Noi – spiega Valastro – non cederemo mai di fronte alle emergenze ma c’è da dire con forza una cosa: ogni operazione umanitaria ha bisogno di una macchina che funzioni perché fa parte di un ingranaggio complesso di cui sono parte essenziale la sicurezza, l’integrazione, la gestione dei flussi, la lotta ai trafficanti di esseri umani, le politiche tra gli Stati e la cooperazione internazionale. Nessuno ha soluzioni miracolose, ma è compito e dovere di tutti fare in modo che le forze in campo siano messe nella condizione di gestire non solo l’hotspot di Lampedusa ma l’intero processo di accoglienza.

“In questo senso, forti della nostra esperienza sul campo – prosegue il Presidente – siamo anche in queste ore di criticità e sovraffollamento a Lampedusa, operativi come sempre. Lo siamo sui territori e nei punti di approdo. Ma l’umanitarismo significa non solo dare da mangiare e da dormire. Significa rispettare la dignità umana che è l’anticamera di ogni politica non solo di accoglienza ma di sicurezza per chi ne è beneficiario e per le comunità locali. Investire in umanità è la strada che porta non solo il volontariato ma tutti a un diverso modo di fare accoglienza e politiche legate alle migrazioni. Mi auguro – conclude – che non solo l’Italia, già così messa alla prova, ma la comunità europea e internazionale tutta sappia rispondere con efficacia e sappia non cedere al caos”.

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