“Il 22 agosto 1864 è una data fondamentale per l’intero Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa“, dichiara Rosario Valastro, Presidente della CRI. “Infatti, a seguito delle idee e delle proposte di Henry Dunant, padre fondatore della Croce Rossa, si tenne a Ginevra una conferenza diplomatica convocata dal Governo svizzero, durante la quale 12 Stati europei adottarono la Prima Convenzione di Ginevra per il miglioramento delle condizioni dei feriti negli eserciti in campagna. Fu proprio questa Convenzione a segnare la nascita dell’umanitarismo moderno nonché del Diritto Internazionale Umanitario (DIU)“, continua il Presidente della CRI.
Per la prima volta, gli Stati accettarono di limitare – in un trattato internazionale aperto alla ratifica universale – il proprio potere a favore dell’individuo e ad assoggettare la guerra ad una legge scritta e generale. La Convenzione ha infatti codificato regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti armati, l’obbligo di cura di tutti i militari feriti e malati senza alcuna discriminazione ed il rispetto del personale, delle strutture e dei mezzi sanitari attraverso l’emblema distintivo della Croce Rossa.
“Queste regole sono più attuali che mai, in virtù delle numerose violazioni al DIU che, ancora oggi, rappresentano un ostacolo alla tutela dei civili, nonché del personale medico e degli operatori impegnati a assisterli durante un conflitto. La vita di tutte le persone, senza alcuna distinzione, è sempre sacra e, celebrando questa ricorrenza, ribadiamo con forza il nostro impegno a diffondere e rispettare le regole fondamentali che, dal 1864, tutelano nei conflitti armati i più vulnerabili e tutti coloro che li aiutano, li sorreggono, li sostengono in momenti di grave crisi umanitaria“, conclude Rosario Valastro.