“Grazie al supporto del Club des Mères, ho potuto avviare la mia attività e adesso vendo i miei prodotti nei tre villaggi limitrofi”. Siamo in Togo e queste sono le parole di una delle beneficiarie del progetto Club des Mères (Club delle Madri), finalizzato a favorire l’accesso ai servizi di base e al credito in una delle zone più vulnerabili del Paese.

Il progetto è portato avanti dalla Croce Rossa Togolese con il supporto della Croce Rossa Italiana. Un anno fa la CRI ha lanciato il progetto pilota “Rafforzamento dell’Empowerment Femminile di 70 Club delle Madri della Regione di Kara in Togo” con lo scopo di valorizzare e rinforzare altrettante strutture in una delle regioni più vulnerabili del Paese. In occasione della cerimonia di lancio del progetto, il Presidente della Croce Rossa Togolese, Edjam Kossi, ha ricordato come “i fondi stanziati per questo progetto contribuiranno al rafforzamento delle capacità gestionali e raggiungeranno più di 2.000 beneficiari diretti nelle sette prefetture della regione”.

Tali associazioni, diffuse in tutto il paese, sono composte ciascuna da una trentina di donne togolesi provenienti dalla stessa località che si supportano vicendevolmente in vari ambiti della vita quotidiana e lavorativa. I Club des Mères hanno una ramificazione capillare nella società togolese, soprattutto nei villaggi e nelle aree rurali, dove è più difficile l’accesso ai servizi di base e al credito. Le aderenti a queste associazioni possono usufruire di corsi di formazione e assistenza in materia di salute materna e infantile, allattamento, accompagnamento al parto, igiene e nutrizione, nonché accedere a Fondi di Solidarietà Sanitaria, con il coinvolgimento anche degli uomini della comunità.

Altrettanto importanti sono le possibilità di empowerment economico offerte alle donne aderenti ai Club des Mères, le quali possono ricevere microprestiti per avviare Attività Generatrici di Reddito (AGR). Le aderenti ai Club hanno avuto l’opportunità di ricevere fino a 50.000 Franchi CFA (pari a 75€) come sostegno alla creazione e all’avvio di attività commerciali e microimprese per la vendita di cibo e bevande e per la trasformazione di prodotti locali. Le donne sono accompagnate in tutto il loro percorso imprenditoriale, sulla scelta dell’attività, l’analisi di mercato, ai metodi di promozione delle vendite e sensibilizzate sulla gestione dei rifiuti plastici e sull’utilizzo di metodi di cottura efficienti e ecologici.

Dopo questo primo anno di progetto, nei villaggi beneficiari si sono registrati miglioramenti nel settore sanitario, come ad esempio l’aumento dell’utilizzo delle zanzariere imbevute di insetticida e l’aumento delle donne e bambini in età compresa tra 0 e 11 mesi in possesso del libretto di vaccinazione, contribuendo direttamente alla diminuzione delle malattie infettive. Tali miglioramenti comportano diverse esternalità positive: incentivano un maggiore coinvolgimento delle donne nella gestione della vita comunitaria e nella presa di decisioni pubbliche e permettono ai figli delle imprenditrici di frequentare la scuola dell’obbligo, senza dover contribuire alle attività commerciali.

Il progetto si inserisce in un contesto in cui il supporto all’empowerment e alla salute femminile è cruciale, considerati i dati del Togo, paese ancora lontano dal raggiungere una effettiva parità di genere. Secondo UN Women, il 24,8% delle donne in età compresa tra i 20 e i 24 anni si è sposata o ha contratto un’unione prima dei 18 anni. Inoltre, le donne in età riproduttiva (15-49 anni) spesso incontrano ostacoli per quanto riguarda la salute e i diritti sessuali e riproduttivi: nel 2017, solo il 39,6% delle donne ha soddisfatto il proprio bisogno di pianificazione familiare con metodi moderni. Essere donna nella comunità togolese comporta grandi responsabilità e difficoltà, a cominciare dalla loro costante esposizione a diverse forme di violenza, sessuale, di genere o domestica, nonché a doversi occupare del reperimento dell’acqua e della preparazione del cibo, della cura dei bambini, dei malati e degli anziani così come del mantenimento della coesione familiare e comunitaria, con conseguenze negative sulla loro salute, qualità di vita e autonomia.

Il progetto CRI ha avuto risvolti positivi anche per quanto riguarda il rafforzamento delle capacità del personale e dei volontari della CRT, i quali hanno potuto usufruire di una formazione specifica sulla gestione di un progetto, sul funzionamento dei Club des Mères sulle pratiche familiari essenziali, sulle nozioni di lotta contro il cambiamento climatico e tecniche di identificazione e gestione delle AGR. Queste nuove strutture hanno dato dignità e prospettive alle donne e alle loro famiglie, che vivono nelle regioni più remote e difficilmente accessibili del Togo, garantendo alla Società Nazionale un ruolo sempre maggiore a livello nazionale nell’assistenza alle persone in stato di vulnerabilità. Tale prima esperienza positiva ha dato nuovo vigore alle relazioni tra CRI e la consorella togolese, che continueranno a collaborare al fine di rinforzare e dare continuità ai Club des Mères.

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