Rocca: “Insieme per non lasciare indietro le aree rurali”
Siglato accordo quadro tra Croce Rossa Italiana e Confederazione Italiana Agricoltori (Cia): azioni di supporto alla popolazione delle aree rurali nel contesto di emergenze di carattere nazionale e territoriale, donazioni alimentari, attivazione di servizi socio-sanitari, iniziative congiunte per favorire l’inclusione delle persone in condizioni di fragilità economica, sociale e geografica.
Un anno di pandemia ha prodotto numerose disuguaglianze in Italia: l’incidenza dei nuovi poveri è passata dal 31% al 45% con 2 milioni di famiglie in più a rischio indigenza e una crescita superiore al 100% del numero di persone che si sono rivolte, per la prima volta, a enti caritatevoli e associazioni di volontariato. Il Covid, inoltre, ha acutizzato le criticità dei servizi sanitari e socio-assistenziali, in particolare nelle aree interne del Paese – che rappresentano oltre il 50% della superficie nazionale – dove l’offerta è stata fortemente smantellata negli anni. Di fronte a tutto questo, l’accordo tra Croce Rossa e Cia vuole dare risposte utili e concrete. Lo scopo comune è creare reti comunitarie virtuose, dove è chiaro il valore dell’inclusione socio-lavorativa e l’importanza delle buone pratiche per la produttività e lo sviluppo dei territori.
“Le conseguenze socio-economiche della pandemia – ha sottolineato Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana – sono ben note alla nostra Associazione che, sin dall’inizio dell’emergenza Covid, ha avviato il cosiddetto “Tempo della Gentilezza”, ossia una serie di azioni a supporto di ogni vulnerabilità su tutto il territorio nazionale, grazie ai nostri Comitati ben radicati nelle comunità locali. Croce Rossa nasce sui campi di battaglia, ma le battaglie delle persone sono cambiate. Oggi, con la pandemia in atto, il fattore povertà è accelerato e noi lo stiamo affrontando. Ci troviamo in una situazione di grandissima difficoltà che coinvolge anche famiglie medie che, fino a ieri, pur non navigando nell’oro riuscivano ad arrivare a fine mese. Ben vengano, perciò, percorsi formativi e di crescita per togliere dall’isolamento le comunità rurali ma anche per guardare al futuro, dove giocheranno un ruolo chiave i nostri oltre 35.000 giovani. Andiamo incontro a fenomeni climatici sempre più estremi e nei prossimi 30 anni, purtroppo, molte cose cambieranno. Ed è oggi che dobbiamo mutare cultura in favore della tutela dell’ambiente e della lotta allo spreco alimentare. Siamo orgogliosi di poter lavorare su tutto questo al fianco di Cia. Perché grazie agli agricoltori italiani e alla nostra rete diffusa, potremo davvero fare la differenza ed essere – ancora di più – ‘Un’Italia che Aiuta’”.
“La solidarietà e l’attenzione ai bisogni della popolazione fanno parte del dna della nostra organizzazione e, in questa fase di crisi, è ancora più importante – ha detto il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – portare avanti questi principi. L’accordo di alto profilo siglato con Croce Rossa Italiana va proprio in questa direzione. L’intento comune è quello di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e la dignità delle comunità rurali, senza le quali si sgretola una delle forze distintive dell’Italia, tassello indispensabile per la tenuta sociale, economica e ambientale dei territori”.
Nell’accordo, della durata di 24 mesi, via libera dunque a procedure agevolate per la collaborazione sinergica tra le articolazioni associative e territoriali di Croce Rossa e Cia, proprio per garantire una pronta risposta nelle emergenze, legata alla fornitura di generi di prima necessità alla popolazione, anche nelle zone più marginali del Paese. Spazio, poi, allo sviluppo di percorsi integrati finalizzati all’orientamento professionale, all’inserimento occupazionale e all’inclusione sociale delle persone più vulnerabili. Tra i punti centrali dell’intesa, le iniziative formative e informative a sostegno degli anziani, dalla telemedicina alla cooperazione di comunità, per rendere i cittadini maggiormente formati e sensibilizzati in ambito sanitario e in tema di fragilità sociale. Una questione molto sentita nelle aree rurali, dove la concentrazione di over 65 sfiora il 30% ma in cui il progressivo taglio alla sanità e ai servizi socio-assistenziali ha avuto ricadute dirette e negative sul territorio, con un aumento della spesa medica privata del 10% e una crescita contestuale dei rischi di isolamento e povertà relazionale. Infine, altro pilastro dell’accordo, è l’individuazione e la diffusione di best practices in materia di economia circolare, lotta allo spreco alimentare, valorizzazione dei prodotti agricoli come risposta ai bisogni delle famiglie indigenti.
“Abbiamo obiettivi comuni con Cia – ha rimarcato Stefano Tangredi, Delegato Tecnico Nazionale CRI – sanciti dal Piano di Azione CRI: lotta alla povertà, inclusione sociale, riuso ecc. Li coinvolgeremo anche nel nostro progetto LISA, per la promozione dell’inclusione lavorativa. I numeri del progetto sono sfidanti, con oltre 700 volontari coinvolti e con 10 accordi quadro nazionali”.
“Sono tanti i punti di contatto tra i Giovani Cia – ha concluso Matteo Camporeale, Vicepresidente CRI e Rappresentante Giovani – e quelli CRI. Il protocollo di oggi va nella stessa direzione rispetto alle tematiche su cui stiamo lavorando: educazione, partecipazione, capillarità sul territorio, inclusione ecc. Questi aspetti ci accomunano e sono certo ci consentiranno di portare avanti un lavoro proficuo”.