Nucleare. Rocca: con ratifica 50° Paese a “Trattato Eliminazione Totale” al via una nuova era per l’Umanità

 

Il 2020, anno del Coronavirus, è anche quello della svolta rispetto alla delicata questione delle armi nucleari. Il 75° anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, infatti, rimarrà alla storia anche per essere stato l’anno nel quale si è compiuto un passo significativo per l’eliminazione definitiva delle armi nucleari: durante la cerimonia annuale di ratifica al “Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari” si sono raggiunte le 50 adesioni necessarie a far scattare il countdown di 90 giorni per la sua entrata in vigore.

Il Trattato è diventato giuridicamente vincolante per i Paesi aderenti dopo la sua approvazione nel 2017. Il testo proibisce lo sviluppo, la sperimentazione, la produzione, lo stoccaggio, lo stazionamento, il trasferimento, l’uso e la minaccia di utilizzo di armi nucleari. Per gli stati dotati di arsenali nucleari che vi aderiscono, esso fornisce un quadro temporale per l’eliminazione verificata del loro programma.

“Ci sono più di 13.000 bombe nucleari nel mondo, migliaia delle quali sono pronte ad essere sganciate. Il potere di molte di quelle testate è decine di volte superiore a quello del tipo lanciato su Nagasaki e Hiroshima. L’orrore di una detonazione nucleare può sembrare un qualcosa di lontano. Tuttavia, oggi più che mai, il rischio di un loro utilizzo è elevato. Le conseguenze, oltre alla perdita di un numero sconcertante di vite umane, sarebbero devastanti: malattie da radiazioni, declino della produzione alimentare, distruzione e contaminazione su scala mondiale. Risulterebbe insufficiente qualsiasi tipo di risposta umanitaria. Nessuna nazione è pronta ad affrontare uno scontro nucleare, né dovrebbe mai esserlo. Oggi festeggiamo un momento molto importante, in un anno difficile e che rappresenta la possibilità concreta di una nuova era per l’umanità. Auspico che si giunga al più presto ad un’adesione universale del Trattato”. Lo dichiara Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC).

 
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