Giornata mondiale lotta alla povertà, Rocca: “Il COVID ha generato nuove vulnerabilità, possiamo andare avanti solo non lasciando nessuno indietro”

Tra le conseguenze dell’emergenza sanitaria di COVID-19 c’è l’emersione di una nuova fascia di persone in difficoltà, che non avevano mai avuto bisogno di chiedere aiuto esterno ma vivevano appese a un filo.  I cosiddetti “equilibristi” che a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, l’equilibrio l’hanno fatalmente perso. Un universo inedito e preoccupante di povertà: migliaia di famiglie e singoli che contavano su lavori precari e intermittenti, si trovano oggi in uno stato di sofferenza in cui il cibo è la prima urgenza, insieme al lavoro.

“Il Covid19 non solo sta uccidendo e aggredendo tutti, indiscriminatamente. Ha generato tante, troppe, nuove povertà, ampliando le difficoltà quotidiane e la marginalizzazione delle fasce più vulnerabili della popolazione” sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e dell’IFRC, in occasione della Giornata Mondiale della lotta alla povertà.

“Il lavoro dei nostri Comitati –continua- è quotidiano, capillare e si estende a tutto il territorio nazionale. Le donne e gli uomini della Croce Rossa sono, sin dall’inizio, vicini ai più vulnerabili, fornendo servizi vitali, aiutando chi è in difficoltà economica con buoni pasto e farmaci, supportando tutti da un punto di vista psicologico. Ascolto, aiuto concreto, educazione ai corretti comportamenti sono fondamentali. Chi è solo, ai margini della società o malato, ha vissuto un doppio isolamento durante il lockdown e lo vive ancora oggi.

L’operato della Croce Rossa è mosso da 7 Principi, con al centro l’Umanità. Umanità, all’atto pratico, significa non voltare la testa dall’altra parte, individuare e tendere una mano a chi ha bisogno, senza distinzione alcuna. Solo non lasciando nessuno indietro potremo andare avanti”.

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