Intervista ad Elena Tornatore, la volontaria in vacanza a Capri che ha soccorso una ragazza: “Fondamentale la presenza del defibrillatore”.
Il volontario della Croce Rossa Italiana non va mai in vacanza. E quanto dimostrato da Elena Tornatore, 29enne volontaria piemontese di Cassine. In vacanza a Capri, venerdì scorso Elena era in spiaggia, quando è stata attirata dalle urla di una donna: la figlia si era accasciata al suolo, vittima di un attacco cardiaco. Elena è prontamente intervenuta, salvando la vita alla giovane donna.
“Stavamo facendo il bagno, quando la ragazza si è accasciata, mi sono precipitata accanto a lei e con me sono arrivati un medico e due infermieri, anche loro in vacanza”, ci racconta Elena. “Abbiamo subito capito che si trattava di arresto cardiaco, nonostante la sua giovane età. Dopo aver chiamato i soccorsi sono intervenuta personalmente utilizzando il defibrillatore istallato nelle vicinanze. In tre anni di volontariato sulle ambulanze del 118 non ne avevo mai visto in funzione”.
Quanto è stato importante avere il defibrillatore a disposizione?
Ha fatto la differenza. Non ci si rende ancora conto di quanto sia importante averli nei luoghi pubblici. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla presenza capillare dei DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) in tutta l’isola: sono posizionati anche nei posti più impensabili. Incuriosita dalla cosa, ho scoperto che a Capri è stata svolta una grande campagna di sensibilizzazione e soprattutto è stato portato a termine il progetto “Capri Comune Cardioprotetto”, iniziativa che rende più sicuri quei vicoli della città difficilmente raggiungibili da ambulanze e veicoli di soccorso.
Ti era mai successo di intervenire senza la divisa da volontaria?
Mai, sono da tre anni volontaria, svolgo servizi di autista e soccorritrice del 118 e non mi era mai capitato. Devo ringraziare gli istruttori del mio comitato che ci tengono sempre aggiornati e preparati. Essere colti di sorpresa in vacanza non è mai facile, ma è andato tutto per il meglio.
Sei stata attiva nel periodo di lockdown?
Sì, molto. In provincia di Alessandria l’epidemia si è fatta sentire, ma oltre ai trasporti dei malati mi sono occupata della raccolta sangue. Nel Comitato della CRI di Cassine, di cui faccio parte, a metà marzo, in un solo giorno, abbiamo ricevuto più di 200 donatori. È stato un ottimo risultato, che ci ha stupito molto. Nelle nostre zone non è sempre facile sensibilizzare i cittadini, ma in questo periodo invece la solidarietà li ha portati a riconoscere l’importanza delle donazioni.
Quando tornerai a casa?
Purtroppo sono già in ripartenza, da domani sono finite le vacanze. Torno a svolgere il mio praticantato da avvocato e riprenderò anche i turni per l’attività di raccolta sangue dopo la sospensione estiva delle attività.