Dall’America Latina all’Africa, dal Medio Oriente all’Europa: i delegati della CRI hanno intensificato le loro attività per coinvolgere migranti e sfollati nelle attività di risposta al Coronavirus.

L’obiettivo è stato chiaro sin dall’inizio: supportare le società della Croce Rossa e Mezza Luna Rossa perché migranti economici, rifugiati e sfollati interni venissero coinvolti in tutte le attività di risposta al Coronavirus, dalla distribuzione di kit igienici alle campagne di sensibilizzazione nelle lingue dei beneficiari.

E così è stato. Da febbraio 2020 ad oggi, infatti, i sei delegati inviati dalla Croce Rossa Italiana a supportare le operazioni della Federazione Internazionale in campo migratorio hanno continuato a lavorare con questo unico obiettivo. “Abbiamo dovuto reagire con rapidità” racconta Cristina Balata, Senior Officer IFRC a Panama. “All’inizio siamo rimasti spiazzati, ma nel giro di qualche giorno abbiamo capito che l’urgenza era far in modo che nessuno rimanesse indietro e che nell’impegno delle Società Nazionali di Americhe e Caraibi fossero coinvolte tutte le fasce di popolazione vulnerabile, comprese quelle con cui lavoriamo noi: migranti e sfollati”. E per questo motivo molti di loro sono stati coinvolti nelle Task Force Regionali sul COVID-19. “Da subito sono stato inserito nella Task Force Regionale” conferma Fabrizio Anzolini, Coordinatore Migrazioni per la Federazione in Medio Oriente e Nord Africa. “È quello il luogo dove con i colleghi si discutono le operazioni in risposta al COVID-19 ed è lì che abbiamo deciso di sostenere le Società Nazionali che lavorano con migranti e sfollati interni attraverso la distribuzione di kit igienici, come è avvenuto in Libia, la condivisione di campagne informative nella lingua dei beneficiari – come in Egitto e Giordania – l’organizzazione di webinar informativi”. In questo caso il successo è stato garantito dalla larga partecipazione ottenuta dal primo webinar su migrazioni e sfollati interni tenutosi a fine luglio in Medio Oriente e Nord Africa. “Abbiamo dato massima attenzione ad aspetti come protezione, coinvolgimento delle comunità locali e attività RFL (restoring family links). Quest’ultima, in un momento cruciale come una pandemia, è stata potenziata attraverso la condivisione di linee guida e buone pratiche” ha aggiunto Insa Moussa Ba Sane, Delegato alle migrazioni in Africa Occidentale che al ritorno in Italia è stato inviato anche sulle navi quarantena per migranti in Sicilia. Un’esperienza impegnativa, quest’ultima, che lo ha riportato a diretto contatto con le persone, seppur attraverso le protezioni personali che rendono ancor più complicato il rapporto con le persone migranti. Ed è proprio il rapporto diretto con i migranti la cifra dell’impegno delle società di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa nel mondo. “La pandemia ha avuto effetti molto negativi soprattutto sulle fasce di popolazione più vulnerabili, quelle di cui fanno parte la maggior parte dei migranti” ricorda Stefania Tranfo, Field Coordinator della Federazione per Migrazioni in Cile. “Rimane indelebile il mio incontro con una mamma single che, a causa degli effetti secondari del CoViD19, è rimasta senza lavoro. Non sapeva come avrebbe pagato l’affitto nei mesi successivi né la scuola del suo unico figlio. Nonostante il momento difficile e l´incertezza per il futuro, nel suo sguardo ho visto la forza di andare avanti e la gratitudine per il lavoro che stiamo svolgendo” ha concluso Stefania ricordando l’impegno di Federazione Internazionale nel supportare la Croce Rossa Cilena con l’acquisto di 5.000 kit igienici, alimentari e di abbigliamento a favore della popolazione vulnerabile.


Ma l’impegno di Croce Rossa non si è fermato agli uffici IFRC di Americhe, Africa e Medio Oriente. Camilla Giorgio, infatti, dal 2019 ricopre il ruolo di Migration Officer a Ginevra, supportando il Quartier Generale della Federazione, soprattutto nei progetti di Community Engagement. Mentre Enrica Del Bianco è la Migration Officer del Centro per la Cooperazione nel Mediterraneo (CCM), della Croce Rossa Spagnola, a Barcellona. “Anche nel nostro caso la pandemia ha bloccato tutte le opportunità di viaggio per lo staff del CCM ma questo ci ha permesso di concentrare il nostro impegno nella definizione di attività da remoto” racconta Enrica. “Un esempio concreto è il corso on line Awareness Raising on the Risk on Human Trafficking, un corso che avevamo pensato inizialmente solo per le società di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa del Mediterraneo ma che poi abbiamo deciso di ampliare a un pubblico più vasto”. Il risultato? “Abbiamo svolto due edizioni e mentre alla prima si sono iscritte oltre 130 persone, alla seconda abbiamo superato le 140”.

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