Background  

L’Honduras è il secondo Paese del Centro America per estensione territoriale. Secondo i dati della Banca Mondiale, più del 72% della popolazione nelle zone rurali vive al di sotto della soglia di povertà e, nella parte occidentale del Paese si stima che quasi un terzo della popolazione versi in condizioni di povertà estrema. Questo anche perché molte famiglie contadine della zona si dedicano esclusivamente ad attività di mono-coltivazione, in particolare di caffè. Le mutate condizioni climatiche e il crollo del prezzo del prodotto hanno così privato molte comunità dell’unica fonte di sostentamento.  

La storia dell’Honduras è segnata da una profonda vulnerabilità nei confronti dei fenomeni naturali che minacciano il Paese. A causa della sua localizzazione geografica è infatti esposto a uragani, inondazioni, frane, ma anche terremoti e siccità, che portano con sé anche problemi legati alla diffusione di epidemie.  

La mancanza di attenzione per l’ambiente ha inoltre portato allo sfruttamento senza limiti delle risorse minerarie, alla distruzione di intere aree boschive e alla contaminazione delle falde acquifere.   Ai rischi naturali si aggiungono dati preoccupanti sulla crescita dell’attività criminale, in particolare legata al narcotraffico, con un innalzamento degli episodi di violenza e del senso di insicurezza generale.  

Una situazione che ha portato negli anni recenti a un fenomeno migratorio di massa che ha assunto le dimensioni di un vero e proprio esodo.

Il progetto

A partire dal 1998 la Croce Rossa italiana ha stabilito con la Croce Rossa Honduregna una cooperazione stabile su progetti legati alla promozione della Salute, sulla riduzione del rischio, l’adattamento al cambiamento climatico, la promozione della cultura della pace, la prevenzione della violenza e la tutela ambientale.  

In seguito ai danni provocati nel Paese dall’uragano noto come Depressione AL16 del 2008, la Croce Rossa Italiana, in collaborazione con la consorella dell’Honduras, ha dato l’avvio ai progetti PRRACC (Progetti di Riduzione del Rischio e Adattamento al Cambiamento Climatico).  

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I progetti sono volti a ottenere il miglioramento tra le comunità coinvolte della produzione agricola, ortofrutticola e dell’allevamento oltre a favorire una più razionale gestione delle risorse così da innalzare il tenore di vita. Attività specifiche sono destinate anche al miglioramento delle condizioni di salute grazie all’accesso a risorse idriche non contaminate, una costante campagna di vaccinazione e progetti tesi ad arginare la diffusione di nuove epidemie causate dal cambiamento climatico.   

Gli interventi dei progetti PRRACC si sono concentrati nei territori di Santa Barbara, Trinidad, San José de Colinas e San Luis, coinvolgendo direttamente circa diecimila beneficiari e 100 volontari.   Il focus degli interventi di formazione, educazione e sostegno diretto sono state le famiglie, in grado di produrre cambiamenti di stile di vita durevoli nel campo igienico-sanitario e socio-economico, grazie alla condivisione orizzontale delle conoscenze tra le comunità. Questo approccio ha anche consentito un coinvolgimento a tutti livelli di uomini e donne, in pari percentuali.

 
 

I risultati

 
 

Le Storie

 

Non avevo mai pensato a me stessa come ad una imprenditrice! O che si potesse generare un profitto da quello che facevo solo per la mia famiglia. Ora la mia vita è cambiata. Mi sento indipendente e realizzata. 

 

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Maria è una delle donne del distretto di Santa Barbara coinvolte nella attività di formazio-ne del progetto PRRACC. Come in ogni realtà rurale, anche in Honduras, alle donne è ri-servato un ruolo complementare, per lo più concentrato sulla gestione dell’economia do-mestica, la cura della prole e della casa.
L’approccio della Croce Rossa è stato quello di sviluppare al massimo le potenzialità di ogni membro della famiglia al fine di moltiplicare le attività produttive, facendo dell’intera famiglia una micro-impresa. Maria affianca ora gli uomini della sua famiglia nella produzio-ne del caffè seguendone la macinazione, ma ha anche appreso a utilizzare i macchinari necessari alla realizzazione delle confezioni e all’etichettatura del macinato che viene commercializzato.
Tramite la formazione ricevuta all’interno del progetto, anche l’ordinaria produzione da for-no finalizzata alle necessità della famiglia si è trasformata in una piccola impresa dolciaria, con produzione di torte, pane e biscotti che vengono venduti al mercato.
La necessità di affidare alle donne della famiglia gli aspetti di commercializzazione dei pro-dotti dell’impresa familiare ha altresì realizzato, oltre a un pari coinvolgimento di genere nelle attività, una maggiore opportunità di socializzazione al di fuori delle mura domestiche e una maggiore responsabilità individuale di Maria e delle altre donne della sua comunità.

 

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Luis è un giovane padre di famiglia, che pensava che il suo destino fosse seguire le orme dei suoi genitori e dei loro avi prima di loro, coltivando un piccolo appezzamento di terreno che garantisse a lui, a sua moglie e ai suoi due figli una vita dignitosa.
Ma anche per lui, in pochi anni, tutto è cambiato. La terra ha cominciato a produrre di me-no e il mercato del caffè è crollato. Altre opportunità di lavoro non ce n’erano e così, come tanti, Luis aveva contattato lontani parenti che “ce l’avevano fatta” a trapiantarsi negli Stati Uniti e aveva raggranellato l’ingente somma da pagare al coyote, il trafficante di esseri umani che gli garantiva un passaggio – tutt’altro che sicuro – per raggiungere clandesti-namente la Terra promessa, corrompendo poliziotti di frontiera di tre paesi, attraversando il Guatemala e il Messico senza mezzi e con rifugi di fortuna per poi, come la maggior par-te, rischiare di essere respinto – o peggio – dalla polizia di confine del Texas.
Pochi giorni prima di partire, quando Luis stava facendo il suo giro di amici e parenti per dirgli addio prima di perdersi nel flusso dell’esodo, alcuni suoi vicini lo hanno invitato ad accompagnarli ad un incontro in cui i volontari della Croce Rossa spiegavano alle comunità il programma del PRRACC. E questo gli ha forse salvato la vita.
A chi, come lui, possedeva un piccolo appezzamento di terreno, i tecnici del progetto han-no spiegato che non era più possibile vivere di solo caffè, ma che, con il loro aiuto, era necessario e possibile diversificare le attività, coltivando altri prodotti e allevando polli, pe-sci e maiali per arricchire l’alimentazione e incrementare le fonti di reddito. Oggi il piccolo podere di Luis produce frutta e verdura, animali da allevamento oltre a un caffè di migliore qualità, grazie a varietà di piante più resistenti. I suoi vicini hanno avviato anche una pro-duzione di miele di altissima qualità, con diverse varietà di api.

 

Prima che iniziasse PRRACC avevo preparato tutto per emigrare negli Stati Uniti, poi ho visto il progetto come un'opportunità per rimanere nel mio paese.
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