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Operazione ‘Twenty Seven’: la CRI testa le proprie capacità di pronta attivazione e risposta alle emergenze nazionali

 
 

Si è conclusa nelle prime ore del mattino di domenica 28 luglio l’esercitazione operativa che ha coinvolto a sorpresa il personale dei Centri di Emergenza e gli Uffici del Comitato Nazionale della Croce Rossa Italiana. Obiettivo dell’attivazione, il monitoraggio dei tempi di risposta a catastrofi sul territorio nazionale. Una messa alla prova del lavoro della Sala Operativa Nazionale (SON), del funzionamento del sistema di reperibilità e dell’organizzazione e partenza dei moduli in caso di catastrofe. 

Iniziata nella notte, alle ore 00:15, ‘Twenty Seven’, il nome dell’esercitazione, ha coinvolto i Centri Operativi e i Nuclei di Pronto Intervento della CRIsimulando, su scala reale, tre scenari differenti: un evento idrogeologico a Genova e due eventi sismici rispettivamente a Colfiorito, in Umbria e a Finale Emilia, in Emilia-Romagna.

A Genova, la SON comunica un improvviso peggioramento delle condizioni meteo, con conseguente esondazione del Torrente Bisagno interessando le zone abitate circostanti con necessità di evacuazione di circa 80 famiglie tra cui alcuni disabili e anziani. Gli allagamenti, inoltre, rendono difficoltosa la viabilità ed il raggiungimento dei luoghi interessati. La Protezione Civile Comunale richiede supporto per allestire centri di evacuazione e distribuire beni di prima necessità alla popolazione.

Colfiorito e Finale Emilia, invece, a seguito dello sciame sismico che da settimane interessa le rispettive zone, nella notte tra il 27 ed il 28 luglio, risultano essere gli epicentri di due forti scosse di magnitudo 6.9 e 6.3. Da subito si rilevano danni alle abitazioni e alle infrastrutture, con decine di persone sfollate e richieste di soccorso. In questa simulazione, il Dipartimento della Protezione Civile affida a CRI l’approvvigionamento di materiali e mezzi per l’assistenza alla popolazione e la distribuzione dei pasti per un alto numero di persone. Tra le richieste, anche il dispiegamento del Base Camp per il supporto logistico agli operatori e per l’accoglienza e l’assistenza degli sfollati. 

L’attivazione del personale è avvenuta senza particolari criticità. L’83,3% degli operatori attivati ha risposto ampiamente entro i tempi, in linea con le necessità dello scenario, sia per competenza che per equipaggiamento. In meno di 3 ore è stata data risposta all’emergenza.

Il sistema è stato giustamente stressato senza però disattendere i risultati che, nonostante le criticità, sono stati ugualmente raggiunti nelle tempistiche programmate.   

 
 

 

 
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