3 settembre 1982: morta tra le braccia del Generale Dalla Chiesa la moglie, Emanuela Setti Carraro, infermiera volontaria CRI

3 settembre 1982: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa viene ucciso in un agguato mafioso assieme alla moglie e a un agente di scorta.
“Chiunque pensasse di combattere la mafia nel ‘pascolo’ palermitano e non nel resto d’Italia – ripeteva il Generale – non farebbe che perdere tempo”.
A Palermo, dove arriva ufficialmente solo pochi mesi prima, lamenta più volte il mancato rispetto degli impegni assunti dal governo e la carenza di sostegno da parte dello Stato nella lotta alla mafia.
E ne paga le conseguenze. Accanto a lui, anzi morta nell’abbraccio del marito, Emanuela Setti Carraro, infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana.
La storia della moglie crocerossina del generale
Figlia di Maria Antonietta Carraro, capogruppo di crocerossine durante la seconda guerra mondiale, Emanuela seguì l’impegno materno e si diplomò come infermiera per arruolarsi volontaria nella Croce Rossa Italiana. Ma, soprattutto, fece suo quel senso del dovere e della giustizia proprie del Corpo, tanto da confidarlo al telefono alla madre: “Ho nostalgia della vita passata nella villa di campagna…la vita scorreva serena, ma il nostro dovere era di ritornare qui, sempre in prima linea, perché questa è proprio guerra, sai? E delle più difficili da combattere”. Era tenace e coraggiosa quella giovane donna, fino a convincere un uomo come Dalla Chiesa, rimasto vedovo già dal 1978, a rifarsi una vita. Erano sposati soltanto da 54 giorni e avevano 30 anni di differenza d’età.


Il ricordo del Presidente Rocca
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