Accolta da volontari dopo essere rimasta orfana, ritrova la nonna grazie alla Croce Rossa
La storia di Laura, nata un anno fa a Crotone dopo uno sbarco, e il suo incontro con la nonna e la sorella grazie al servizio Restoring Family Links
Laura Speranza è nata in Italia dopo uno sbarco, avvenuto un anno fa a Crotone, a cui la mamma Neima, incinta di lei e con evidenti segni di tortura sul corpo, non è sopravvissuta. Da poco più di un anno, Laura, vive con una famiglia di volontari della Croce Rossa Italiana, Domenica e Sergio Monteleone, anche se da qualche giorno ha potuto riabbracciare la nonna e la sorellina, rintracciate grazie al servizio Restoring Family Links della CRI.
Sin dai primi giorni, infatti, la Croce Rossa Italiana ha attivato il servizio grazie a cui, dopo un lungo e complicato lavoro a livello internazionale, in collaborazione con le consorelle, sono state trovate la nonna Halima e la sorellina Sabrine, scappate insieme dalla Somalia al Kenya, già da qualche anno, per via del conflitto in corso. Nelle prossime settimane loro tre proseguiranno il viaggio verso la Svezia dove una zia, informata della storia dalla Croce Rossa, ha offerto ospitalità e supporto.
Quella di Laura, Halima e sua sorella Sabrine è una delle tante storie di cui ogni giorno si occupa la Croce Rossa Italiana, insieme con il Comitato internazionale e le altre Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Ogni anno infatti migliaia di famiglie vengono separate a causa di conflitti, disastri o migrazioni, con enormi sofferenze. Rintracciare queste persone e metterle in contatto con i propri familiari è l’obiettivo del Servizio Restoring Family Links. Un lavoro possibile grazie alla rete internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che lavora in tutto il mondo per riunire le famiglie, ristabilire i contatti e chiarire le sorti dei dispersi.
Tra i vari strumenti adottati negli ultimi anni per perfezionare il servizio, la piattaforma online “Trace the Face”, lanciata nel 2013, da cui si stanno ottenendo risultati straordinari. Solo quest’anno infatti una media di una famiglia alla settimana è stata rimessa in contatto con una persona di cui non si avevano più notizie.
Per aiutare ancora più persone a riconnettersi, il Comitato Internazionale della Croce Rossa sta inoltre lavorando a nuove funzionalità della piattaforma Trace the Face, come il riconoscimento facciale e un sistema di algoritmi legati ai nomi. In autunno, diversi stand interattivi saranno collocati nei centri di accoglienza gestiti dalla Croce Rossa Italiana, Francese e Tedesca.