Silvia e il suo impegno nelle Unità di Strada: “Andare oltre la semplice assistenza”

 Silvia e il suo impegno nelle Unità di Strada: “Andare oltre la semplice assistenza”

“La Croce Rossa nella mia vita è entrata quasi per caso”. Inizia così il racconto di Silvia Marcante, imprenditrice 38enne con alle spalle anni di impegni in Africa, dove ha seguito la realizzazione di diversi progetti in Cameroon, Ciad e Repubblica Democratica del Congo. “Ero intenzionata a saperne di più sul tema dell’assistenza ai senza dimora – spiega – e mi sono ritrovata a partecipare a un incontro sul tema organizzato dalla Croce Rossa di Cinisello Balsamo. Da lì, ascoltando l’esperienza di un altro volontario, ha preso il via la mia attività, che va avanti da circa cinque anni. Ho scelto come campo d’azione proprio le Unità di Strada”.L’impegno di Silvia si svolge tra Cinisello e Milano: “Quando entriamo in azione con l’Unità di Strada usciamo con un furgone carico di beni di prima necessità e seguiamo dei percorsi prestabiliti. Durante il tragitto forniamo cibo e coperte alle persone senza dimora che incontriamo. Con loro, ormai, siamo praticamente amici. Noi conosciamo le loro storie, il loro passato, e loro conoscono noi”.

  

Tempo fa, Silvia e i suoi colleghi incontrano una famiglia: “Erano in tre, padre, madre e figlia, finiti a vivere in strada. Non avevano nessun conoscente o parente che potesse in qualche modo aiutarli”. Comincia così un lungo e difficile processo di reinserimento. “Il nostro obiettivo non può ritenersi raggiunto solo con l’aiuto materiale che diamo sulle strade. Dobbiamo puntare ad accompagnare queste persone, assisterle e sostenerle in un percorso di rinascita. Ecco perché, in questo caso particolare, ci siamo impegnati ad affiancarli in un cammino di legalità”. Silvia non ha esitato, durante questo periodo, a sacrificare anche il suo lavoro per accompagnare la famiglia nei difficili passaggi burocratici. “Abbiamo procurato loro anche un valido supporto psicologico. Oggi, la madre e il padre hanno trovato lavoro e tutta la famiglia vive in un alloggio di emergenza”.

 Silvia e il suo impegno nelle Unità di Strada: “Andare oltre la semplice assistenza”

Le persone senza dimora hanno bisogno di parlare e di essere ascoltate: “Noi non siamo qui per dar loro qualcosa da mangiare e basta – dice Silvia – ma per offrire un servizio che vada oltre la semplice assistenza. Ricordo quella donna senza dimora che, affetta da problemi di tossicodipendenza, alcuni mesi fa aveva smesso di andare al SerT. Abbiamo parlato con lei fino alle due del mattino e scoperto il suo amore per i cavalli. ‘Vuoi tornare alla tua passione?’ – le abbiamo chiesto – ‘Se la risposta è sì, domattina per prima cosa andiamo in ospedale’. Ha accettato. Poche ore dopo, all’alba, l’abbiamo accompagnata a riprendere le cure. Oggi è una persona nuova. Questa è la dimostrazione di quanto le persone abbiano bisogno di un vero rapporto empatico, che le faccia sentire di nuovo comprese”.Silvia non ha dubbi: “Per me, quella straordinaria esperienza di vita che è il volontariato significa proprio questo: mettere la persona al centro di tutto”.

  

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